venerdì, Aprile 19, 2024
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L’imprenditore veronese non esclude l’eventualità di sbarcare a Piazza Affari. E guarda anche a possibili acquisizioni. «Già adesso noi lavoriamo come se fossimo una società quotata»

Rana in Borsa? «È un’ipotesi»

La pasta fresca di Giovanni Rana, leader europeo della produzione di tortellini e sughi gastronomici, potrebbe, tra le altre cose, prendere in considerazione lo sbarco in Piazza Affari. È quanto spiega lo stesso presidente, che ha parlato ieri Milano a margine di un convegno sul brokeraggio assicurativo «Ci stiamo riflettendo – ha detto l’imprenditore veronese – anche se non abbiamo deciso ancora niente, ma già oggi lavoriamo come se fossimo un’azienda quotata». Rana, che nell’attività è affiancato dal figlio Gianluca, amministratore delegato dell’azienda di San Giovanni Lupatoto, ha aggiunto infatti di voler essere «sempre pronto per un’eventuale quotazione, perchè la Borsa ci potrebbe essere utile qualora dovessimo effettuare un investimento importante». Alla domanda se il gruppo intenda espandersi attraverso acquisizioni, Rana ha risposto infatti che «l’azienda sta valutando proposte di acquisizioni in Italia e anche all’estero». Per ora il gruppo è leader assoluto in Italia, con un indice di notorietà del 95%, secondo la Doxa, e produce, oltre al marchio Rana, anche quelli di Nonna Amelia e Bmc. Con questi marchi nel 2004 ha distribuito circa 39 mila tonnellate di prodotti, con un fatturato di oltre 180 milioni di euro in un mercato che vale, ai prezzi al consumo, circa 460 milioni di euro. Rana, che conta circa 600 dipendenti, raggiunge circa il 50% in Italia e il 30% all’estero dell’intero comparto della pasta fresca. Giovanni Rana è presente anche nell’Europa Occidentale, dal Portogallo alla Svezia e le esportazioni valgono circa il 20% del fatturato. Il mercato d’elezione resta la Francia, dove la pasta fresca di Giovanni Rana, con una quota di mercato del 16%, sta tallonando il primo produttore locale e, soprattutto, viene venduta anche con marchio Auchan, così come in Italia e Spagna. Il gruppo, poi, ha siglato un accordo con Casino Cafeteria per l’apertura di 100 punti di ristorazione veloce «La trattoria di Giovanni Rana» nei centri commerciali d’Oltralpe. «Ne abbiamo già aperti 30 con successo – ha spiegato Rana – di cui 7-8 a Parigi». Con l’allargamento dell’Europa a Est Rana ha spiegato di guardare «con interesse a Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca», anche su la nuova sfida sembra essere oltre l’Atlantico: «Siamo pronti per gli Stati Uniti – ha affermato – dove potremmo sbarcare già l’anno prossimo». Alla domanda se l’ingresso negli Usa sarà l’occasione per rompere gli indugi sulla quotazione in Borsa, però, l’imprenditore veronese ha risposto in modo vago spiegando che «per ora stiamo solo continuando a riflettere».

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