venerdì, Marzo 29, 2024
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Un plastico rievoca la storia

Rcostruito il castello della Rocca di Manerba

Molti gli appassionati e curiosi che l’altra sera erano presenti all’incontro, organizzato dal Museo Civico della Valtenesi e dalla Biblioteca Comunale del Comune di Manerba, che aveva per oggetto 2 motivi ben precisi riguardanti la Rocca di Manerba: il punto sugli scavi sulla sommità e la presentazione di un plastico ricostruttivo. Ad introdurre gli argomenti, e soprattutto ad illustrarli, dopo il saluto del sindaco Isidoro Bertini, il prof. Giampietro Brogiolo e l’olandese Rudy Van Der Werff realizzatore dell’eccezionale e meraviglioso plastico. A Brogiolo naturalmente il compito di illustrare quanto fatto e scoperto su quella sommità dove oltre trent’anni orsono iniziò la sua carriera di archeologo che lo ha portato alla docenza di archeologia all’Università di Padova oltre ad altri numerosi e prestigiosi incarichi. Una ricerca continua e costante che ci ha permesso di scoprire quasi tutto ci fosse da sapere sulla storia di questa rocca che recentemente ha visto il recupero delle mura di base dell’intera struttura ricettiva e difensiva. Un castello con doppia cinta muraria e, “ma non se siamo sicuri” la possibilità di una terza cinta muraria. Molti i reperti archeologici che abbiamo rinvenuto e messo nei magazzini in attesa di una pubblicazione completa dell’itera opera oltre che ad una completa musealizzazione. Non proseguiremo con altri scavi se prima non verranno degnamente raccolti i reperti sinora raccolti, e, devo ammetterlo sono moltissimi – ha affermato Brogiolo rivolto soprattutto al sindaco Bertini -. La storia della Rocca di Manerba è oramai conosciuta sia per quanto riguarda la struttura muraria sia anche per la certezza della presenza sulla sommità di un tempio dedicato a Minerva e di cui ne abbiamo avuto ulteriore conferma per il ritrovamento di un reperto raffigurante appunto la dea Minerva. Il plastico che presentiamo questa sera rispecchia molto verosimilmente la vera realtà di quei tempi. Una ricostruzione fatta con tutti i crismi e dettagli a disposizione e che l’autore, ha voluto continuamente avere l’approvazione di quanto andava facendo”. E così ora è possibile, anzi per il momento è stato possibile, vedere lo splendore di un tempo di questa rocca. Purtroppo il plastico ritornerà ora, e speriamo per poco, in casa del costruttore che lo ha realizzato di sua spontanea iniziativa applicando tutta l’esperienza acquista nel costruire hobbisticamente modelli di barche e altro: “poi ne parleremo a quattr’occhi” ha detto al sindaco Bertini. E proprio Bertini ha annunciato la richiesta di due finanziamenti uno alla Regione per la realizzazione di una “casa d’accoglienza”, in prossimità della salita alla Rocca stessa, dove potrebbe a buon diritto trovare posto questa ricostruzione; il secondo indirizzato alla Comunità Europea per un importo di circa 2 milioni di Euro per la valorizzazione dell’intera area che, ricordiamo interessa una superficie di circa 900 mila metri quadrati.

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