sabato, Aprile 20, 2024
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Indetta la consultazione popolare per l’aggiunta della dicitura «del Garda» al nome del paese. Tre le opzioni offerte dalla Regione. Il Comune dice: 10 giugno

Referendum, scelta la data

Sarà con ogni probabilità domenica 10 giugno la giornata referendaria per i cittadini di Lonato, chiamati ad esprimersi sul mutamento della denominazione del Comune in Lonato del Garda. La giunta regionale ha chiesto al sindaco Mario Bocchio di scegliere all’interno di un ventaglio di tre date: il 10, il 17 giugno e il 1 luglio. «L’amministrazione comunale – spiega il Primo Cittadino – è orientata per la prima di queste domeniche, il 10 giugno. Naturalmente l’ultima parola spetta al presidente della giunta regionale che dovrà fissarla con apposito decreto. C’è soddisfazione per aver raggiunto questo obiettivo che non potrà che far bene all’economia del paese. Subito dopo l’ufficializzazione della data penseremo alla creazione di un apposito comitato che dovrà svolgere un compito essenzialmente informativo fra la popolazione».Le spese del referendum saranno a totale carico della Regione. Dunque si avvia a conclusione un iter avviato il 29 giugno dello scorso anno con la convocazione di un consiglio comunale che votò ad unanimità il progetto di aggiungere «Del Garda» alla propria denominazione.«Vorrei sottolineare – ribadisce l’assessore al commercio Valentino Leonardi che per primo lanciò l’idea – come a tutti i livelli sia provinciale che regionale sia stato raggiunto il consenso di tutte le forze politiche. Naturalmente questo non vuol dire imporre una scelta. Saranno i cittadini a decidere in completa autonomia se dare o no il consenso al cambiamento. Mi auguro però che stavolta non accada come in passato quando il paese pultroppo perse il treno di un importante sviluppo economico. L’operazione non costa nulla al cittadino e alle aziende, che non dovranno modificare nulla nelle loro ragioni sociali. Si potrà invece ricavare una valorizzazione globale del nostro territorio».Anche per il presidente dell’Associazione commercianti Mario Pace il referendum è una carta da giocare. «Mi auguro che sia l’avvio di una concreta promozione del Paese. Cambiare il nome per iniziare una seria politica turistica. Una serie di risorse che il Comune deve poter dare sia sotto il profilo ricettivo, della ristorazione, della qualità dei negozi che culturale e storico…».Che le potenzialità non manchino sugli oltre 70 kmq del territorio è sotto gli occhi di tutti. Un impianto sportivo di tiro al piattello che anche quest’anno ospiterà gare a livello mondiale, una pista di karting frequentata da campioni come Michael Schumacher, il patrimonio di arte della Fondazione Da Como che è inserito nei circuiti culturali della Regione.Convinto anche il sostegno dell’assessore alle Attività produttive Roberto Vanaria. «Non potrà che esserci una ricaduta positiva. Un valore aggiunto per le nostre aziende». Sul fronte dei contrari poche le voci critiche che si raccolgono e che per la verità mostrano scetticismo più che contrarietà. «Penso che il Comune debba prima di tutto risolvere altri problemi ed emergenze. Parlo di priorità che a mio avviso – dice Davide Signori, operatore commerciale nel settore agricolo – sono la viabilità e la sicurezza dei cittadini. Il nostro paese poi è lontano dal lago se non per poche centinaia di metri di spiaggia…». Insomma par di capire da queste ed altre battute simili che il nemico del referendum semmai sarà solo l’astensionismo e l’indifferenza.C’è infine chi come, Claudio Zanelli, propone di abbinare il referendum ad un altro quesito che stà dividendo i residenti del centro storico tra favorevoli e contrari al senso unico.

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