venerdì, Aprile 19, 2024
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Gli archeologi scandaglieranno il sottosuolo

Resti romani alle Pozze. Al via campagna di studi

Il sottosuolo di Lonato ed in particolare la località Pozze, un’area fra S. Zeno, S. Martino e Molini, sarà sottoposto per un anno ad una approfondita analisi «georadar». Obiettivo dell’indagine archeologica scoprire la Lonato romana di un tempo. Il sottosuolo nasconderebbe infatti i resti di un grande insediamento e forse tracce più antiche risalenti alla preistoria. Il sindaco, Morando Perini, conferma che è stata presa un’apposita delibera con la quale viene approvato un accordo con il Dipartimento di geologia, paleontologia e geofisica dell’Università di Padova, per uno studio complessivo ed approfondito della zona. Il progetto di scandagliare nel dettaglio questa area archeologica non è comunque nuovo, ma affonda le radici agli inizi degli anni ’60, quando da alcune fotografie dei campi delle Pozze, complice un periodo di forte siccità, si rilevò la presenza nel sottosuolo di strutture murarie. C’è poi una tesi di laurea, sempre sulle Pozze, con cui si è laureato proprio a Padova un cittadino lonatese, Damiano Scalvini, che ha fra l’altro fondato anni fa, con altri appassionati l’associazione storico archeologica «La Polada». La prima campagna di scavi venne condotta alla fine del 1962, dalla Soprintendenza alle antichità con risultati incoraggianti. Le ultime indagini, con strumentazione georadar, sono state invece condotte tra il 1997 e il 2000. Nel 1990, durante alcuni sopralluoghi e relativi sondaggi è stata rinvenuta tra l’altro una moneta romana del IV secolo. Insomma, tanti segnali che fanno comprendere l’importanza di questa operazione di rilevamenti con la speranza (ma l’aspetto economico non sarà secondario) di arrivare ad una nuova ed estesa campagna di scavi. Nel frattempo i nuovi dati verranno confrontati e rielborati con quelli già in possesso della Soprintendenza alle Belle arti. Resta da stabilire cosa celi effettivamente il sottosuolo di quest’area, sempre più lambita da grossi interventi residenziali. Siamo di fronte a resti di una villa romana? O invece alle fondazioni di un complesso rustico, articolato su vari edifici?

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