venerdì, Marzo 29, 2024
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Ricercatori a confronto sulle novità della fisica quantistica.

Fisica quantistica: enigma incomprensibile, o quasi. Per fare il punto sulla ricerca, si tiene a Gargnano (nella sede staccata della Statale di Milano, a Palazzo Feltrinelli) un importante convegno. Il tema: «Misteri, enigmi e paradossi della fisica quantistica». Si tratta della quarta assise sull’argomento: la conclusione è prevista per domani. L’organizzazione fa capo a Rodolfo Bonifacio, ordinario di fisica atomica quantistica all’Università statale di Milano. Con lui collabora Paolo Tombesi, ritenuto il massimo esperto italiano di «Quantum computing», un ramo della materia. Bonifacio è gardesano di adozione: abita nel basso lago. Illustra il convegno attraverso alcuni principi fondamentali della ricerca quantistica. La rilevanza dell’evento scientifico traspare dall’elenco dei nominativi dei ricercatori, a livello mondiale, che sono presenti in riva al Garda. Tra gli intervenuti agli incontri di Palazzo Feltrinelli c’è Ennio Arimondo, dell’Università di Pisa, caposcuola di Fisica in quella città. Dall’Inghilterra è giunto Michael Berry, ricercatore del «caos quantistico». Insieme a lui, il connazionale Peter Knight, londinese dell’Imperial college. Altra figura di spicco a livello mondiale è Herbert Walther, del Max Plank Institute di Monaco di Baviera, il massimo istituito di ricerca tedesco. Non ci sono premi Nobel tra i presenti, ma non mancano gli aspiranti. Entrare nel merito dei temi in discussione nel convegno appare impresa ardua. La Fisica quantistica assume un fascino misterioso, che presenta un volto diverso a seconda che le osservazioni avvengano a livello microscopico o macroscopico. In pratica, al microscopio accade ciò che l’evidenza sensoriale non accetta nelle normali condizioni e, nel piccolo, avviene ciò che è ritenuto impossibile nella realtà conosciuta. La stessa fisica quantistica si limita a descrivere quanto accade, senza spiegarlo. Difficile? «Molto più che difficile – spiega Bonifacio – Richard Fayman, un ricercatore statunitense, sostenne che nessuno capisce la fisica quantistica». Questo genere di ricerca secondo Bonifacio «potrebbe essere alla base di enormi rivoluzioni tecnologiche, rendendo le comunicazioni migliaia di volte più veloci di quelle attuali» Un argomento ostico, ma perfino il grande Albert Einstein, che morì senza avere accettato la meccanica quantistica.

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