mercoledì, Aprile 24, 2024
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Il 5 luglio si ripete la cena in piazza per oltre cinquecento commensali

Ricette antiche e saporite per gli ospiti della Sardellata

Una cena all’insegna della più schietta, autentica tradizione dei pescatori: la propone lunedì 5 luglio l’associazione ristoratori sul lungolago. L’occasione è quella della Sardellata al Pal del Vò, la manifestazione che il Comune realizza nella notte del plenilunio per ricordare le antiche battute di pesca alla sardella presso il promontorio sommerso del Vò, lungo la dorsale fra punta San Vigilio e Sirmione. A partire dalle 20, nove ristoranti prepareranno un menù degustazione da servire a ben 550 commensali nella piazza del municipio, affacciata sul golfo. Si comincia con le sarde in saór, piatto di derivazione veneziana, memoria dei tempi del dominio della Serenissima: ovviamente, qui si utilizzano da sempre le sarde di lago al posto di quelle di acqua salsa adoperate in laguna. Segue il risotto con la tinca, un classico di Garda, quasi un ghiotto reperto storico del periodo fra il ’500 e il ’600, quandi qui si coltivava il riso: nell’entroterra esiste tuttora la località Risare e gli archi della Corporazione degli antichi originari di Garda conservano gli atti del processo intentato dalla comunità per chiedere la bonifica delle risaie, considerate causa della diffusione della peste del 1630. Dopo il risotto, ecco un altro piatto seicentesco: il luccio «a salsa», lessato e condito con le sardelle sminuzzate soffritte nell’olio e con un po’ di cannella. Si chiude, immancabilmente, coi sanvigilìni, dei dolcetti di pastafrolla con l’uvetta passa inventati presso alla Locanda di punta San Vigilio da sir Leonard Walsh nell’immediato dopoguerra, in occasione del soggiorno rivierasco di Winston Churchill, ufficialmente arrivato per dipingere, ma in realtà – dicono gli storici – alla ricerca del compromettente carteggio intrattenuto con Benito Mussolini. Da allora, i sanvigilìni sono entrati nel mito gastronomico di Garda. Il tutto è ovviamente innaffiato con abbondanza dai classici vini rivieraschi: il Bianco di Custoza e il Bardolino, tanto per ricordare che con la cucina di pesce di lago stanno bene sia i bianchi che i rossi giovani, magari serviti un po’ freschi. Il banchetto in piazza non ha costi proibitivi: soltanto 30 euro a persona, tutto compreso. Le prenotazioni si effettuano direttamente nei ristoranti aderenti, che assegneranno il posto sul lungolago. Sono Le Vele (tel. 045 7256381), Al Porto (045 7255560), Catullo (045 7255529), Giardinetto (045 7255051), Verdi (045 6270503), Pino Due (045 7255694), La Lanterna (045 7255501), Al Graspo (045 7256046) e La Cross (045 7255795). L’anno scorso, per la prima edizione, i posti disponibili andarono bruciati in un attimo: meglio affrettarsi.

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