martedì, Aprile 23, 2024
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Inaugurata la mostra di disegni dei bimbi della Scuola S. Pellegrino E in reparto c'è il dottor Caputo come Patch Adams

Ricoverati in ospedale ma col sorriso

Inaugurata ieri, nei locali d’ingresso dell’ospedale S. Pellegrino, la mostra di disegni dei bambini della Scuola in Ospedale. Istituita nel settembre del ’90 presso il reparto di pediatria, la scuola offre ai piccoli ricoverati uno spazio di attività ludico-educative durante il ricovero.Spiega il primario del reparto Francesco Zanini: “L’ospedalizzazione è un momento traumatico per il bambino, in un contesto segnato dalla malattia e dalla sofferenza. Il lavoro, che con gli insegnanti della scuola abbiamo condiviso in questi anni, ha cercato di intervenire in particolare sull’approccio al bambino ricoverato. La mostra ha rappresentato per noi un’occasione di verifica di questo percorso, che attraverso le produzioni dei bambini ci ha consentito di cogliere l’elaborazione fatta dell’esperienza”. C’è un disegno, forse emblematico dell’intera mostra, dove l’ospedale è raffigurato come una casa dai colori caldi, con vivaci tendine alla finestra e un balcone fiorito. Merito anche dell’Ambulatorio del Sorriso, dove il Clown Celestino (il dottor Nicola Roberto Caputo, una sorta di Patch Adams castiglionese) accoglie i ricoverati, con l’intento di creare un contatto che esuli dai percorsi dell’ospedalizzazione: “L’obiettivo è che nei bambini non scatti l’identificazione con la malattia e che questa sia vissuta come un fatto transitorio”. Il clown Celestone (il maestro Paolo Ghirardi), invece, ha seguito il progetto multiculturale, concretizzatosi in una raccolta di testi, video e giochi, scelti per ricreare intorno ai bambini la familiarità della loro cultura di provenienza, visto che oggi le degenze riguardano per il 35% bimbi stranieri. Non mancano i lavori di ricerca comparativa, volti alla conoscenza e allo scambio delle tradizioni, né l’attenzione alla comunicazione con i familiari dei piccoli, grazie all’attività di membri della comunità d’origine dei bambini, che aiutano il maestro e gli operatori sanitari con la loro attività di mediazione culturale. Il reparto è dotato di dodici posti letto per degenti ed altrettanti per i genitori, mentre altri otto posti letto sono previsti in neonatologia, direttamente collegata all’ostetricia dove per le mamme c’è la possibilità di tenere con sé i neonati.

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