venerdì, Aprile 19, 2024
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La motovedetta del corpo utilizza come sempre la base di Bogliaco. E’ tornata in servizio la Guardia costiera. Resterà fino a ottobre

Riecco gli «angeli» del lago

Riproponendo un servizio prezioso che viene offerto ormai da sei anni, nei giorni scorsi la Guardia costiera è tornata sulle acque del lago di Garda. E sabato e domenica ha già effettuato i primi interventi, per recuperare surfisti in difficoltà. La novità di quest’anno è rappresentata dall’ampliamento del periodo di presenza: dai quattro mesi del 2003 (primo giugno – 30 settembre) si è ora passati a sei (primo maggio – 31 ottobre). Così stabilisce il protocollo di intesa stipulato tra i ministeri dei Trasporti, della Difesa, la Comunità del Garda, la Provincia autonoma di Trento e le regioni Lombardia e Veneto. La motovedetta «CP 862», uscita dai cantieri «Vittoria» di Adria e costata un miliardo di vecchie lire, è lunga 12.73 metri e larga 4.3. Pesa 12 tonnellate ed è «autoraddrizzante». Dotata di due motori Isotta Fraschini da 400 Kw, raggiunge la velocità di 30 nodi (un nodo corrisponde e 1.852 metri), e ha un’autonomia di 160 miglia. Dispone anche di una strumentazione all’avanguardia, ed è in grado di eseguire operazioni di salvataggio con qualsiasi condizione meteo. Nei fine settimana, e in occasione di grandi eventi come le regate, a bordo c’è pure un operatore sanitario professionale (medico o infermiere) fornito dal «118», in grado di prestare assistenza immediata senza dover attendere lo sbarco. Trasportata via terra da Venezia, percorrendo strade secondarie prive di cavalcavia e ostacoli, la motovedetta è stata messa in acqua nei cantieri della Navigarda, a Peschiera. E ha subito raggiunto il porto di Bogliaco (Gargnano). I dodici uomini, guidati da Marco Ravanelli, sono a disposizione 24 ore su 24 divisi in gruppi da tre (ciascuno), con turni di sei ore. Il controllo operativo è delegato alla Capitaneria di porto di Venezia, secondo le procedure già adottate positivamente in questi anni. Per quanto riguarda le comunicazioni di pronto intervento, vengono assicurate col numero di emergenza 1530. Per quelle interne è stato installato un sistema radio vhf a Bogliaco, nella postazione fissa a terra (Firmo Fiori ha concesso l’uso di un ufficio vicino al circolo vela di Gargnano, numero telefonico 0365-791078). Nel 2002, gli uomini del maresciallo Marino Diomede erano usciti 45 volte (3.661 le miglia percorse, 293 le ore di navigazione), soccorrendo 67 persone e 27 natanti. Non erano mancati i falsi allarmi. Ben 136 gli interventi nel 2003, con 3.775 miglia percorse (circa 7.500 chilometri), e 252 persone aiutate (123 hanno avuto bisogno di assistenza sanitaria). Sulla motovedetta era stata effettuata pure la defibrillazione di infartuati, una operazione che molti ritenevano impossibile a causa dei sobbalzi sulle onde. La giornata di fuoco? Il 31 agosto, con il nubifragio scatenatosi sul trofeo Gorla e ben 75 velisti in acqua. Il repentino cambiamento delle condizioni climatiche e la nebulizzazione delle onde avevano rischiato di trasformare la gara in una tragedia. La Guardia costiera, i Volontari, la Finanza, la Polizia e i Carabinieri erano riusciti a trarre in salvo tutti. Una curiosità. Approfittando del calo dei livelli, la scorsa estate sono stati individuati gli scogli affioranti, le secche, le segnalazioni luminose esistenti e quelle non funzionanti, con l’obiettivo di realizzare una carta nautica.

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