Procede il recupero dei terrazzamenti settecenteschi del «Castel» Il casello verrà trasformato in spazio museale
Rifiorisce l’antica limonaia
Un intervento che riproporrà a residenti e turisti di oggi uno dei principali supporti dell’economia gardesana di ieri: il giardino di limoni. Un’operazione che prevede il recupero all’attività produttiva di alcune «còle» (terrazzamenti) e la messa a punto di un centro didattico museale all’interno dell’antico casello. Difficile ipotizzare un migliore riscatto per una delle più belle e più significative limonaie gardesane, quella «del Castèl» che si trova nella parte settentrionale dell’abitato di Limone sul Garda. La struttura risale al primo Settecento e dispone di cinque ingressi: due da via Orti (uno con una caratteristica scala in pietra), uno da via Castello, due dalla statale Gardesana). Si stende su tre «còle» a sud del casello centrale e su quattro «còle» a nord, per una superficie totale di oltre 1.600 metri quadri. Gli elementi tipici sono quelli consueti che le limonaie gardesane propongono all’attenzione: caselli, muraglie, terrazzamenti, pilastri, scale, mensole in pietra, canalizzazione per l’irrigazione dell’acqua. Si tratta di strutture che hanno attirato da sempre l’attenzione di ricercatori o di semplici curiosi. Ne è proprietario il Comune di Limone, che l’ha acquistata nel 1995 da Domenico Segala nell’ambito di un piano integrato di recupero. Considerevole la serie di interventi cui la limonaia dovrà essere sottoposta e che la riporteranno all’antico splendore. Alcuni lavori di restauro avvennero nel 1997, con la Regione che, in due momenti diversi, aveva erogato 200 milioni di vecchie lire, attraverso la Comunità Parco. Poi fu la volta del Comune, che spese 27 milioni di lire per sistemare parte del tetto di un casello. Oggi è in corso il recupero conservativo, consentito dal piano per il “Rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale” che può contare su un finanziamento regionale di 361.469,22 (ottenuti attraverso la Comunità Montana) che corrispondono al 70% del costo totale, che ammonta a 537.308. A carico del Comune di Limone restano 175.838,78. Dal canto suo, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Brescia ha approvato i lavori (progettati e diretti da Beatrice Angelini e Adriano Volpato) nel marzo dell’anno scorso. Le opere vengono realizzate dalla ditta Iprecos srl di Verona, per un importo contrattuale di 450.959,53, oltre a 13.634,47 per oneri per la sicurezza. La direzione del cantiere è affidata a Fausto Bellomi. Quanto alle opere vere e proprie, queste sono iniziate lo scorso mese di settembre, con la pulizia delle «còle», la parziale sostituzione del tetto e dei piani di calpestio, in legno, del casello centrale. L’ultimazione dei lavori è prevista per la fine del prossimo mese di luglio, nel pieno quindi della stagione turistica. Il recupero della limonaia rappresenta un’operazione importante non solo sotto l’aspetto culturale: infatti ne trarrà giovamento l’intero centro storico del paese, anche turisticamente. Il casello centrale, trasformato in centro museale-didattico, sarà dedicato alla memoria di Giuseppe Segala,e sarà adibito a mostra permanen te di attrezzi e di fotografie: esempi dell’antica coltura e delle fasi dei lavori di restauro. Si realizzerà una scala in legno per il collegamento dei tre livelli. Pochi mesi ancora, quindi, per assistere all’ultimazione dei lavori che porteranno al riscatto ed alla valorizzazione della limonaia del Castel. A Limone sono convinti che l’iniziativa offrirà una ulteriore occasione per la valorizzazione della storia del centro gardesano e un arricchimento della proposta turistica.