venerdì, Marzo 29, 2024
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Rigenerazione del patrimonio arboreo sul lungolago di Desenzano del Garda

È iniziato quest’anno un percorso di rigenerazione delle essenze arboree del lungolago di Desenzano del Garda, con la piantumazione di essenze arboree prevalentemente autoctone, l’estirpazione di piante purtroppo malate e la fresatura dei ceppi in modo da creare le giuste condizioni per la messa a dimora delle nuove essenze, prima della primavera. Saranno infatti piantati sul lungolago ben dodici tigli: esemplari molto longevi, con circonferenza del tronco di circa 40 cm, correttamente impalcate e con un adeguato apparato radicale.

«Non si tratta di interventi singoli – precisa l’assessore all’Ambiente Maurizio Maffi – bensì di un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana dell’area del lungolago, particolarmente importante per una città turistica come la nostra. Quindi è stata redatta una puntuale relazione agronomica, con la quale si sono programmati anche i vari interventi di manutenzione attraverso la potatura di numerose essenze del nostro territorio».

In questi giorni si sta lavorando sui Pinus pinea (pini domestici tipici del Mediterraneo) che dal lido Desenzanino si estendono fino al Vò, come pure i lecci di tutta via Lorenzini. Sono in fase di potatura anche i pini ed altre piante dell’area Maratona e sul lungolago tra piazza Cappelletti e piazza 4 Novembre la manutenzione tocca una decina di esemplari di Pinus pinea ad alto fusto.

«Si tratta di essenze che da molti anni non venivano potate – continua l’assessore Maffi –, nonostante la manutenzione delle piante sia da considerarsi un investimento per la tutela del patrimonio arboreo della città. Proprio per dare valore ai pini già presenti e al contesto di piazza Cappelletti, attualmente in fase di riqualificazione, si è preferita la potatura attraverso la metodologia del tree-climbing, una tecnica che rappresenta un’eccellenza e conferisce maggior valore alla pianta».

Il tree-climbing si basa su un approccio particolare: attraverso l’arrampicata, permette di muoversi dall’interno all’esterno della chioma, anche negli alberi ad alto fusto. Consente di operare con una potatura essenziale, evitando di danneggiare l’albero come può succedere con l’impiego di macchine operatrici o di tecniche di lavoro non corrette. Inoltre il tree-climbing permette di valutare bene la presenza o l’insorgere di patologie e di difetti strutturali del tronco e della chioma, difficilmente visibili con altre tecniche.

Oggi, lungo tutto il viale Cesare Battisti all’interno dell’area pedonale che dalla diga foranea, in direzione Desenzanino, porta al vicolo delle lavandaie, sono presenti 33 piante di tiglio piantumate. Queste sono state oggetto dell’accennata relazione tecnica per accertare lo stato vegeto-produttivo delle stesse e, dalle verifiche effettuate, è risultato purtroppo che otto piante erano da estirpare perché ‘compromesse’. L’operazione, spiega l’assessore all’Ambiente citando la relazione, «si è resa necessaria in quanto erano piante ormai completamente secche o prossime a rinsecchirsi o perché prive di sufficienti rami per riprendere l’attività vegetativa in primavera, o a causa di carie e marciumi che di fatto ne hanno compromesso la vitalità e aggiunto un rischio di pericolosità».

In particolare, si legge nella relazione: «Sulle piante più vecchie si notano carie e marciumi dovute alle errate manutenzioni effettuate nel passato e ai tagli di branche primarie che, non vegetando più, hanno iniziato dei processi di marcescenza».

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