giovedì, Aprile 18, 2024
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Alla presentazione del torneo Unicef in agenda a Gavardo Idriss ricorda: «A Gargnano ho fatto i corsi per stranieri» «Lavoravo in un ristorante di Bogliaco, prendevo buone mance»

Rimpatriata gardesana per Idriss Sanneh

Rimpatriata gardesana per Idriss Sanneh, volto noto delle trasmissioni sportive nazionali. Il senegalese è infatti intervenuto alla presentazione a Gargnano del torneo Unicef che si terrà a Gavardo durante il ponte pasquale (Bresciaoggi ne ha riferito nelle pagine sportive) e non ha perso l’occasione per ricordare il suo passato in paese, rammentando luoghi e persone con buona precisione. «Ero qui nel 1972, per frequentare i corsi dell’Università, riservati agli studenti stranieri. Ricordo bene quei mesi e come li ho vissuti». Poi racconta. «Ho campato per un periodo in una stanza vicina al centro del paese. Poi ho passato altre settimane a Muslone, la frazione della collina. In particolare mi ricordo anche le viottole che conducevano alla chiesetta di San Tomaso, a Villa, da dove si godeva un bel panorama». Poi il discorso va sugli aspetti meno turistici. «Per vivere, dovevo lavorare in un ristorante di Bogliaco, dove riuscivo a mettere via qualche lira grazie soprattutto alle mance che, in quegli anni, erano buone. Di Gargnano ricordo anche una persona scomparsa, della quale ero amico: si chiamava Franco Quecchia, che gestiva la discoteca Giardinetto di Villa». La discoteca non ebbe fortuna e, anni appresso – nel 1990 – Quecchia morì in seguito ad un tragico incidente. Quanto al paesaggio gargnanese, Idriss non si sbilancia: «Non mi pare che sia cambiato moltissimo da allora e lo vedo ancora bene conservato. Per potenziare l’aspetto culturale, questa ha l’aria di essere una zona adatta. Speriamo che giunga anche qui una linfa generazionale nuova». Non perde l’occasione per la battuta, passando davanti al Settecentesco Palazzo Bettoni di Bogliaco, residenza nobiliare tra le più conosciute del Benaco. Qualcuno gli chiede se la conosce. «Come no? Abitavo lì» risponde ironico. L’ospite fisso della trasmissione televisiva di Raidue «Quelli che il calcio», condotta fino a un paio di anni fa da Fabio Fazio, Idriss è ora proprietario di una televisione e di una radio nel suo paese, il Senegal. Per lui, è in via di ultimazione il libro autobiografico «Fratello Idriss», che «dovrebbe uscire fra poco più di un mese, in occasione del «Salone del Libro» di Torino. Se non dovessimo farcela, slitterebbe a dicembre». Poi inizia la presentazione del torneo Unicef e Idriss abbraccia il «fratello» Luciano, calciatore brasiliano di colore in forza al Chievo. Quindi ribattezza, chiamandolo «fratello Del Nero» l’allenatore Del Neri. Per entrambi Idriss, juventino dichiarato, prevede un futuro in bianconero.

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