L’ottocentesco edificio tornerà all’aspetto originario dopo la demolizione di aggiunte liberty Una decina di negozi e punti vendita nello scalo ferroviario di Desenzano
Rinasce la stazione asburgica
Nuova vita e splendore per la stazione ferroviaria «Asburgica». Tornerà all’aspetto originario infatti l’ottocentesco edificio con la demolizione di alcune «aggiunte» di epoca liberty. Ma soprattutto muterà completamente la destinazione interna tanto che la stazione offrirà ai passeggeri in arrivo e partenza notevoli occasioni di richiamo commerciale con l’apertura di una decina di negozi o punti vendita che affiancheranno il bar ristoro oltre che la biglietteria e i tradizionali servizi. Tutto merito di «Centostazioni» il progetto che rientra nel piano di rilancio varato dall’ente Ferrovie e che punta fra l’altro alla valorizzazione delle stazioni di medie dimensioni. Nell’elenco stazioni ferroviarie italiane prescelte per essere affidate gradualmente in gestione ad una apposita società (denominata Centostazioni) rientra anche quella di Desenzano. Scelta evidentemente legata non solo all’edificio che offre spazi da trasformare in punti vendita ma anche al traffico passeggeri ed al flusso turistico che caratterizza la città, definita da sempre «porta» d’ingresso al lago di Garda. Aveva intuito l’importanza del lago di Garda già nel 1851 l’ing. Luigi Negrelli principale progettista della linea ferroviaria fra Verona e Brescia, denominata «Fernandea». Il primo tracciato prevedeva infatti che i binari scorressero più a sud di Desenzano cioè verso Montichiari, Castiglione, Volta Mantovana, Valeggio e Verona. L’ing. Negrelli volle che la ferrovia toccasse il Garda, scelta che impose per le difficoltà del tracciato l’esecuzione di opere straordinarie come lo scavo delle gallerie di Lonato, la costruzione del viadotto, e le trincee sulle quali ancor oggi i convogli viaggiano da Desenzano fino a Rivoltella, racconta Giuseppe Tosi, storico desenzanese. La ferrovia venne collaudata il 23 marzo 1854 con il transito di un convoglio con 40 vagoni. Il servizio passeggeri prese il via il 22 aprile del 1854. A quell’epoca risale la stazione Asburgica. Ora arriva il progetto di sistemazione che ha ottenuto dal Comune il via libera. Secondo gli elaborati tecnici è prevista la demolizione della parte del fabbricato che un tempo ospitava il bar ristorante. Qui verrà realizzata una terrazza identica a quella situata sul lato opposto. Numerose sono invece le modifiche interne. Al pianterreno è previsto lo spostamento della biglietteria nei locali attualmente occupati dal bar e quindi a lato del tunnel per l’accesso al secondo binario. Gli altri spazi al pianterreno verranno sistemati abbattendo alcune tramezze per ricavarvi ben 7 spazi commerciali. Qui sarà installato l’ascensore, eliminate le barriere architettoniche, dato insomma un nuovo volto alla stazione ferroviaria. Lo stesso avverrà al primo piano, dove ci sono i binari e dove verranno creati altri spazi commerciali salvando la sala D’Annunzio, così denominata perché il Vate utilizzava spesso la ferrovia per arrivare sul Garda e poi raggiungere il Vittoriale di Gardone e perché D’Annunzio offrì il lampadario qui collocato fino ad una quindicina d’anni fa. Il rilancio della stazione ferroviaria potrebbe trovare slancio dal progetto di realizzare un grande parcheggio proprio appena a sud della stazione. Il Comune fra le soluzioni allo studio ha incluso anche quella di utilizzare, per il transito dei turisti che parcheggeranno, proprio il tunnel pedonale della ferrovia già esistente che andrebbe adeguatamente allungato. Contatti sono stati presi in questi giorni con i responsabili della gestione della stazione. L’alternativa è rappresentata dalla creazione di un nuovo tunnel ipotizzata nella zona della rotonda di via Da Vinci, tunnel che in questo caso verrebbe realizzato per consentire anche il transito di autovetture.