venerdì, Aprile 19, 2024
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Ricompariranno trote e canneti

Ripristino ambientale del Sarca

E’ in dirittura d’arrivo l’atteso ripristino ambientale dell’alveo del Sarca, da Ceniga alla foce del Linfano. Il progetto verrà presentato alla popolazione arcense giovedì sera, alle 20.30, presso Palazzo Panni. Interverranno l’assessore Fabrizio Miori, che è stato l’artefice del ritorno del fiume alle origini, ed i responsabili dei vari servizi provinciali (in primis quelli faunistico e di ripristino ambientale), che materialmente hanno studiato le varie fasi dell’intervento e ne cureranno la realizzazione. Relatori saranno gli esperti Lorenzo Betti e Giuliano Trentini. Tra i punti salienti del complesso programma di sistemazione del Sarca, spicca il rinnovo della «scala di monta» per la trota lacustre, che da decenni è impraticabile. La risalita del fiume da parte dei pesci è impedita dalle tre briglie artificiali in cemento, trasversali al fiume, una alla centrale Enel di Torbole, l’altra all’altezza della torticoltura Mandelli del Linfano e l’ultima a nord di Prabi. Sono ostacoli insormontabili per l’ormai raro e pregiato pesce di lago, che un tempo risaliva il Sarca per la deposizione delle uova. Torneranno a farlo, per la gioia dei pescatori ma soprattutto per il bene dell’ecosistema fluviale, grazie alla predisposizione di una serie di vasche collocate a vari livelli in corrispondenza delle briglie. Si provvederà poi a ricreare l’antico habitat naturale del Sarca, ideale per la fecondazione delle trote. Da Linfano a Ceniga in diverse zona ricompariranno quindi i cannetti ed altri arbusti acquatici, e sarà sistemato il fondale. Ne beneficeranno pesci, ma anche altre specie animali, tra cui gli uccelli palustri, compresi i sempre meno frequenti migratori. Lo studio preliminare della Provincia ritiene opportuno allargare il letto del fiume dalle parti di Prato Saiano per renderlo più adeguato alla situazione del passato. Il piano di ripristino ambientale del Sarca, con i vari interventi programmati, creerà un interessante parco fluviale che costituirà un richiamo turistico ed un abbellimento per Arco. L’unica lacuna, purtroppo insuperabile, sarà la scarsa portata a causa dello sfruttamento idroelettrico. Recentemente si è avuto un modestissimo aumento, ma rimarrà un ricordo d’archivio la visione di un Sarca con l’alveo sempre ricolmo d’acqua.

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