giovedì, Marzo 28, 2024
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Sala del Provveditore gremitissima l’altra sera a Salò in occasione della presentazione della pubblicazione, o meglio della ristampa del volume di Bongianni Gratarolo “Storia della Riviera di Salò”

Ristampata la “Storia della Riviera” del Garttarolo

Sala del Provveditore gremitissima l'altra sera a Salò in occasione della presentazione della pubblicazione, o meglio della ristampa del volume di Bongianni Gratarolo “Storia della Riviera di Salò”. Nella stessa pubblicazione, edita dall' in collaborazione de “Il ”, è stato pubblicato per la prima volta il manoscritto di Rodomonte Domenicetti “descrizione della Riviera di Salò”. Documenti particolarmente importanti questi raccolti e ristampati in un unico volume in quanto ci “raccontano, con scrupolosa dovizia la storia e lo stato delle cose di quel periodo: 1599. A presentare questa pubblicazione oltre al presidente dell'Ateneo salmodiano, Vittorio Pirlo vi erano l'on. Mario Pedini e Mario Arduino. Mario Arduino con grande competenza di studioso, come pochi ve ne sono, purtroppo, sul , ha tracciato la storia personale dei due autori, vissuti cinquecento anni orsono, e le loro due opere. Ma soprattutto sono stati elogiati i curatori di questo volume, Piercarlo Bellotti Gianfranco Ligasacchi e Giuseppe Sbarazzini che hanno saputo rendere leggibile, e quindi alla portata di tutti, due testi che nella loro originale scrittura diventava di assai difficile comprensione se non ad un pubblico, ristrettissimo, di studiosi. E cosi con note e contronote finalmente la storia del passato del Benàco (con l'accentuazione sulla “a”, come ha puntigliosamente ricordato Mario Arduino) è divenuta, anzi lo sarà nel prossimo futuro di facile interpretazione. “Quando ero ministro ai Beni culturali – ricordato l'on. Mario Pedini – incentivai il volontariato culturale giovanile, ora, vedendo quanto fatto da questi curatori, se fossi ancora ministro certamente sosterrei la creazione di un volontariato senile ovvero fatto da persone capaci, grazie alla loro esperienza, di ritritare all'attualità scritti e documenti del passato”. Un passato che, è stato più volte ricordato, riguarda la nostra storia, la storia dei nostri avi. Ecco quindi che ora libri storici e di notevole importanza riescono, grazie all'impegno di studiosi locali a diventare testi di lettura assai piacevole. “Un'opera (quella del Grattarolo ndr) che due secoli più tardi (dalla sua prima pubblicazione del 1599 ndr) il Brunati definiva più una statistica che una storia della Riviera, anche se godibile “per quel tanto che ha di patrie notizie, per la sua varietà, per la schiettezza delle sue narrazioni, per lo stile sufficientemente puro”. Lo stesso Grattarolo – scrivono nella presentazione Vittorio Pirlo e Selenio Joppi, presidente quest'ultimo de Il Sommolago – nella sua dedica al Provveditore Giustinian affermava del resto di aver impiegato le sue forze non tanto per fini di erudizione, bensì per dare “cognizione di questa bella parte del Mondo a coloro che non lo veggono; ma ancora, perché quelli che la veggono trovino qui raunate le sue forme e le sue attieni”. Per quanto riguarda il testo del Domenicetti occorre senz'altro leggerlo con cura anche perché di esso sinora solo pochissimi hanno potuto e saputo prenderne conoscenza. Bastino alcune righe iniziali per avvivinarsi alla nostra storia. “Produce la Riviera tutto ‘l e tutto l'oglio che le fa bisogno per due anni, ma non produce grano per quattro mesi de l'anno” eravamo verso la fine del 1500!.

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