Fu depositata 23 anni fa, a 30 metri di profondità, dai donatori dell’Avis: il recupero effettuato dal Sub club Nel ’95 vandali staccarono la boa di identificazione facendone perdere le tracce
Ritrovata la Madonna del lago
È stata ritrovata la Madonna del lago! L’annuncio è stato dato ufficialmente da Renato Signorelli, presidente del Sub club di Peschiera. Stiamo parlando della statua della Vergine che venne depositata dai sub sul fondale lacustre del golfo arilicense e da qualche tempo introvabile perché staccatasi dalla boa di segnalazione. Le ultime ripetute ricerche avevano dato esito negativo e la speranza dei fedeli stava ormai svanendo. Tutto nacque all’inizio degli anni ’80 quando i donatori di sangue dell’Avis decisero di realizzare un capitello subacqueo dedicato alla Madonna, quale protettrice del simposio di donatori. Fu allora che i sub di Peschiera organizzarono con l’Avis la deposizione della statua della Madonna a circa 30 metri di profondità. Personaggi storici della subacquea sportiva, quali Giancarlo Simoncelli e Renato Signorelli, oltre a tanti altri volontari, architettarono un’operazione in grande stile per superare le non indifferenti difficoltà del progetto. Venne costruito appositamente per la statua uno spettacolare supporto metallico battezzato «Lem», proprio perché molto assomigliante all’omonimo veicolo che atterrò sulla luna. Il manufatto, con una base di appoggio di quattro metri quadrati, venne realizzato a regola d’arte dai laboratori del Genio militare di Peschiera. Sul Lem venne fissata la Madonna, appositamente realizzata con uno speciale impasto di resina e polvere di pietra. L’armamentario venne calato in acqua e adagiato sul fondale nel settembre del 1981. Per poter identificare il luogo sacro, il Lem fu vincolato tramite catena ad una boa metallica posta a 6 metri di profondità, in grado quindi di essere localizzata senza creare intralcio ai natanti. Venne quindi istituita una tradizione, secondo la quale la statuetta sarebbe tornata in superficie ogni 5 anni, per una festa commemorativa ad opera del gruppo donatori di sangue. L’ultima emersione avvenne nel 1995 e da allora la festa non potè più essere riproposta conseguentemente ad un fatto spregevole: alcuni vandali staccarono la boa di identificazione, rendendo problematico il ritrovamento della statua. All’epoca, i sistemi Gps di cosiddetta localizzazione satellitare non erano ancora diffusi: la posizione di un oggetto immerso, tolta la boa, poteva essere ricordata in maniera sommaria. Fatto sta che trovare una statuetta nel lago non era impresa da poco. In questi anni le ricerche hanno sempre dato esito negativo. L’ultima missione, organizzata dai sub di Peschiera era stata programmata per questa settimana. In vista della festa dell’Avis di domenica, sarebbe stato entusiasmante recuperare la statua. È stata quindi dedicata l’intera giornata di martedì allo scandaglio del lago, usando le tecniche più impensate: dallo strascico di catene sul fondo al passaggio di barche in coppia con corde a trascinare. Cinque le imbarcazioni al lavoro, senza risultato, dal mattino alle 18: il gruppo di ricercatori aveva ormai deciso di rinunciare alla caccia. Ma ecco il colpo di scena: Giancarlo Simoncelli, quasi a dare il colpo di grazia, ha lanciato svogliatamente l’ancora a casaccio per una sorta di ultima «arpionata» ufficiale dell’anno. Come per miracolo, la gabbia metallica detta Lem è rimasta agganciata alla corda, nel tripudio generale del gruppo. In men che non si dica i sub sono entrati in azione, riportando la sacra statua alla luce del tramonto. Domenica grande festa per l’insperato ritrovamento, mentre in paese si accendono le leggende: la Madonna ha voluto farsi trovare a tutti i costi, in maniera rocambolesca. C’è già chi si è attivato per una fortunata giocata al lotto, ragionando sulle 18 (ora del ritrovamento), sui 30 (metri di profondità), sugli 8 (anni di immersione continuata).