venerdì, Aprile 19, 2024
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La polizia austriaca ha fermato tre rumeni con questo tipo di refurtiva diretti in Ungheria: si pensa a una banda. Spariti sei fuoribordo a benzina, altri due erano stati presi a Pacengo

Rubano i motori delle barche

Amara sorpresa ieri mattina per due pescatori professionisti del paese quando, giunti al porto nuovo, si sono trovati senza barche. Spariti anche quattro motori fuoribordo da altrettante imbarcazioni ancorate nello stesso porto, a pochi metri di distanza.Mario Pavoni e Giuseppe Campagnari, che avrebbero dovuto prendere il largo per recuperare le reti calate la sera precedente, sono stati presi dalla disperazione.Per fortuna almeno le barche non sono sparite per molto: sono state ritrovate al centro nautico La Caravella, abbandonate e prive dei motori. Probabilmente sono state utilizzate per trasportare la refurtiva fino al porto privato, in questa stagione deserto, dove i ladri hanno potuto caricare indisturbati i motori, probabilmente con l’aiuto di un complice che li attendeva sul posto, e allontanarsi senza dare nell’occhio. Alcune notti fa anche dal porto di Pacengo erano spariti due motori fuoribordo, ma i responsabili di quel furto sono stati trovati. «Ieri sera la polizia austriaca», dichiara il maresciallo dei carabinieri Gianluca Battaglia, «ci ha confermato che al valico di frontiera sono stati intercettati tre cittadini rumeni, provenienti dall’Italia, con due motori marini nel bagagliaio. Erano sicuramente diretti al mercato ungherese. I motori sono risultati quelli di Pacengo. I tre sono in carcere». Secondo la segnalazione della polizia austriaca vi sarebbero vere e proprie bande provenienti dalla Romania, facilitate dall’entrata del Paese nell’Unione Europea.Ed ecco la dinamica del furto di Lazise. «Hanno tranciato alcuni cavi che tenevano legati i motori», racconta Giuseppe Campagnari, «e hanno preso le nostre barche per raggiungere La Caravella. Non è la prima volta che ci succede un atto così disdicevole, nonostante le nostre continue attenzioni. Questa stagione è particolarmente a rischio, per noi, perché il lago è deserto. D’estate ci sentiamo molto più al sicuro, il viavai di turisti è anche una garanzia di sicurezza».I malviventi hanno rubato solo motori a benzina non particolarmente sofisticati, per un valore che si aggira tra i 2.000 e i 3.500 euro a pezzo, a seconda dei modelli. Sono stati scartati i motori a gasolio. Nessuna traccia dei responsabili, anche se in paese c’è chi dice di aver notato alcuni stranieri sospetti nelle ultime sere.I carabinieri intanto indagano senza tralasciare nessun particolare. «Siamo in allerta», dichiarano, «e stiamo collaborando con la massima attenzione con la polizia di fronteria di Austria e Germania per tentare di arginare il fenomeno».

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