Un centimetro al giorno e il livello del lago di Garda sta salendo anche se a rilento. A far tirare un sospiro di sollievo alle trentamila aziende agricole e industriali che, direttamente o indirettamente, dipendono dall’acqua del Garda, c’è la notizia che anche ieri l’idrometro di Peschiera ha fatto segnare 21 centimetri sopra lo zero. Da tre giorni la tacca oscilla tra i 21 e i 24 centimetri, segno che i livelli si stanno stabilizzando. Il deflusso alla diga di Salionze è fermo a 15 metri cubi al secondo, mentre a monte gli apporti idrici si aggirano sui 270-280 metri cubi al secondo. Se questa tendenza verrà confermata, spiegano gli uffici della Comunità del Garda, allora potrebbe essere la volta buona che i rubinetti del grande lago potranno nuovamente riaprirsi e versare anche più di 45 metri cubi al secondo, indispensabili alle colture agricole dell’alto Mantovano e ai laghi della città di Mantova che dipendono per i livelli dal bacino lacustre. Comunque, ieri è piovuto in pianura, di più sui rilievi che fanno da corona al bacino del Garda. Le previsioni fanno poi pensare ad un incremento delle precipitazioni e quindi un veloce ritorno alla normalità. La data fatidica del ritorno alla normalità potrebbe essere, dunque, lunedì prossimo. I livelli di erogazione, stando al disciplinare degli anni Sessanta, sono di 30 metri cubi al secondo dal 21 settembre al 20 aprile, mentre tra il 16 agosto e il 20 settembre avrebbe dovuto essere di 68 mc/sec. Un’erogazione che, invece, a causa della siccità e dell’impoverimento idrico del Garda, ha fatto registrare un drastico calo. Molte aziende agricole dell’entroterra gardesano hanno lamentato forti perdite nei raccolti e putroppo questa situazione finirà con il ripercuotersi sui prezzi finali al consumatore.