venerdì, Marzo 29, 2024
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Gli allievi del Liceo «Foppa» di Brescia protagonisti di una iniziativa di beneficenza nella sede della Croce Rossa. Battuti all’asta una ventina di quadri: il ricavato destinato ai bimbi ospiti della Cri

Salò, gli studenti ridisegnano il lungolago

Alla presenza del presidente della Croce Rossa di Brescia, Enzo Cossu, di mons. Cavalleri, del sindaco di Salò Giampiero Cipani, di madre Assunta Corti, direttrice dell’istituto di viale Landi gli studenti del Liceo Foppa di Brescia sono saliti in cattedra e hanno illustrato ai numerosi presenti i lavori svolti nel corso dell’anno scolastico 2002-03. Con l’ausilio del computer, hanno modificato il lungolago di Salò, riempiendolo di fiori e aiuole, allargato le spiagge, eliminato muri e muretti, sostituito l’illuminazione ideata dall’architetto Vittoriano Viganò del Politecnico di Milano con lampioni retrò stile ‘800. Hanno anche presentato alcune soluzioni progettuali (totem, bandiere) adatte a ospitare i manifesti per pubblicizzare gli eventi culturali. Al termine del piacevole viaggio mediatico nel futuro, sono stati battuti all’asta i 21 quadri dipinti dagli studenti, che riproponevano scorci e angoli caratteristici. Il ricavato (855 euro) è stato interamente devoluto alla Croce Rossa di Salò. In passato l’edificio di viale Landi, costruito nel 1932 sotto l’auspicio del principe Umberto Di Savoia, è stato utilizzato come centro climatico (o preventorio infantile). Da anni accoglie bambini di tutto il mondo (slavi, africani, asiatici), spesso costretti a fuggire da situazioni terribili: la guerra, la fame, la solitudine. Alcuni privi di famiglia; altri con la mamma, in attesa di un ricongiungimento affidato alla burocrazia e alla buona sorte. C’era chi, non conoscendo il letto, dormiva per terra e, un poco alla volta, prendeva confidenza con il materasso e le lenzuola. Molti i ragazzi italiani, mandati dalle Forze dell’ordine, dalla Questura o dai Servizi sociali territoriali, con decreto del Tribunale. Spesso vittime innocenti di situazioni familiari delicate. In alcuni casi figli di immigrati regolari o in attesa di permesso di soggiorno, che faticano a trovare lavoro, alloggio e accoglienza. Tempo fa gli alpini della sezione Monte Suello hanno sistemato i tetti dell’immobile, e pitturato la facciata. Poi la Cri è intervenuta, spendendo centinaia di milioni di vecchie lire per mettere a norma l’impianto elettrico, le camerate, ecc. I lavori di ammodernamento sono stati ultimati recentemente. Adesso ci sono quattro comunità: «Bucaneve» (bambine fino a 10 anni), «Palma» (i maschi), «Ginestra» (ragazze che frequentano le medie inferiori e superiori), «Fior di loto» (per i casi di pronto intervento). Vengono ospitati i minori (34 al massimo) in stato di difficoltà, per il periodo necessario ai genitori ad organizzarsi. Ogni nucleo dispone di due educatori a tempo pieno, uno part-time (al pomeriggio), e da un numero variabile di obiettori e volontari, che seguono i bambini nello studio o li tengono d’occhio nei giochi. Sei le suore impegnate, Ancelle della carità. Con la loro iniziativa, gli studenti del Foppa hanno dimostrato che l’arte può andare incontro alle esigenze di chi ha bisogno, in un messaggio importante di solidarietà.

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