giovedì, Aprile 25, 2024
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Al Florian una mostra e un libro di cartoline e «scatti» rari su storia e personaggi della cittadina, raccolti da Pierangelo Del Mancino e Flavio Casali

Salò, un secolo intero per immagini

Domani pomeriggio alle 17, con un rinfresco sulla terrazza del Florian, verrà inaugurata la mostra dedicata alle fotografie e alle cartoline di Salò, ospitata nei due locali al piano terra della Torre dell’orologio. Rimarrà aperta fino al 26, giorno di Santo Stefano (orario dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30).Nell’occasione sarà presentato il catalogo di Pierangelo Del Mancino, che ha curato la raccolta delle immagini, e Flavio Casali, autore dei testi.Tre le sezioni: il tempo e i luoghi, un posto in prima fila, le persone. Scorrono le Rive di inizio Novecento (la strada bianca delle Zette in mezzo ai campi) e il tram, la torre dell’orologio e la prima fabbrica della Tassoni in piazza Zanelli, le matasse di lino stese ad asciugare e le aole sulle arelle, una veduta aerea del 1935 (con la strada dei Colli non ancora costruita) e la fabbrica dolciaria «Cedrinca» in riva al lago, l’interno del teatro e le viuzze del centro storico, i campioni delle bisse (1925) e un corteo nuziale, la Ferrari di Alberto Ascari e il Brescia di Renato Gei, Fausto Coppi ed Ennio Morricone, i carri allegorici del carnevale e i ciclisti dei mondiali ’62, i motoscafi della coppa dell’Oltranza e le ragazze della scuola di cucito, i pescatori e gli alpini, i bambini delle scuole e le feste di classe.«L’intento principale – spiega Casali – è di far rivivere l’atmosfera che, tra la fine dell’800 e nel 900, si vive nel contesto del territorio salodiano. Un viaggio più o meno documentato a ritroso, per ritrovarsi a passeggiare tra strade, vicoli e piazze dell’epoca o, più semplicemente, per sfogliare un vecchio album ingiallito. Gli scatti – ricorda ancora l’autore – coprono un tempo non più lungo di un centinaio di anni, il che dal punto di vista dell’analisi del mutare dei comportamenti e delle mentalità collettive può essere considerato piuttosto breve, ma l’accelerato ritmo del XX secolo fa sì che queste immagini ci trascinino in un tempo e in uno spazio lontanissimi».«I tre libri precedenti sono andati a ruba – ricorda il sindaco Giampiero Cipani -. Del Mancino continua il suo lavoro paziente e puntuale. Anche in questo libro Salò continua a incantare, a fare innamorare. Amata da molti, ma veramente conosciuta da pochi, è una città difficile da definire. Chi ha provato a decifrare il suo mistero, ha lasciato solo frammenti, emozioni, ricordi».E l’assessore alla cultura, Gualtiero Comini: «Un suggestivo viaggio nella memoria, alla riscoperta di luoghi, eventi e personaggi. L’occasione per riscoprire le proprie radici, una condizione indispensabile per capire e vivere con maggiore consapevolezza il presente».Il primo volume, uscito nel 2004, erano incentrato sui mestieri scomparsi; il secondo (2005) sui volti della città e le calamità. Il terzo (2006): il lungolago alcune chiese non più esistenti (S.Giustina in via Brunati, trasformata in palestra, la Disciplina di via Garibaldi, diventata garage e, ora, condominio con negozi), da ultimo le foto di gruppo.

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