giovedì, Aprile 25, 2024
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Wwf e Amici della Terra temono l'imminente sanatoria: produrrebbe effetti deleteri su un ambiente già compromesso. Troppi abusi edilizi e campagne sacrificate. La spirale va fermata

«Salviamo la Busa con il parco agricolo»

Lo sviluppo industriale-artigianale può continuare a convivere, divorando fette sempre più vaste di territorio, con la vocazione turistica e agricola dell’Alto Garda? No, secondo il Wwf e gli Amici della Terra, che propongono l’istituzione di un parco agricolo per la salvaguardia della campagna sopravvissuta alle speculazioni ed all’antropizzazione e la valorizzazione dei suoi prodotti. Un’idea che i protezionisti lanciano non a caso in questo momento: a preoccuparli è l’atteso condono edilizio.In Busa, sostengono il Wwf Basso Sarca e gli Amici della Terra in un comunicato scritto a quattro mani, stanno fervendo i preparativi di coloro a cui non par vero di riparare ad un abuso edilizio con la sanatoria. Agli abusi «vecchi», rispetto ai quali si registra una scarsa reattività delle amministrazioni comunali, se ne aggiungono di nuovi. Tra questi viene segnalata l’occupazione di una vasta area agricola lungo via S.Andrea, adibita a parcheggio di cassoni dalla ditta di autotrasporti Eurotrama: «Area questa che il Prg di Arco destina come agricola primaria. In precedenza una piccola porzione era già stata abusivamente utilizzata sempre con lo scopo di parcheggiare i Tir. Il condono Berlusconi del 1994 aveva “provvidenzialmente” sanato l’abuso…Nella primavera scorsa le ruspe si sono messe al lavoro (ufficialmente si tratta di una bonifica agraria autorizzata, n.d.r.) per triplicare il parcheggio. Per salvare le apparenze si è provveduto a recintare e a occultare l’ampliamento della rimessa dei camion con cumuli di terra che ne impediscono la vista dalla strada.».«Purtroppo – proseguono Wwf e Amici – non è l’unico caso di uso abusivo di aree previste per l’agricoltura primaria. Vediamo infatti con tristezza che porzioni di campagna vengono usate come deposito di materiali edili, rimessa di automezzi, parcheggio di attrezzature di vario tipo. Ciò senza che le amministrazioni locali intervengano per ripristinarne la corretta destinazione. Assistiamo così nella nostra Busa ad una continua sottrazione di territorio agricolo operata sia in modo non lecito sia attraverso gli strumenti urbanistici che, consentendo l’avanzata costante del cemento per l’insediamento di nuove attività umane e per la creazione di nuove strade, portano ad un livello insostenibile il carico antropico che grava sul nostro territorio».Meno macroscopico, ma altrettanto dannoso, è l’effetto indotto: la manomissione, con bonifiche agrarie, di zone collinari, interventi che compromettono la naturalità dell’ambiente e comportano seri rischi idrogeologici. Questa perversa spirale negativa va fermata, concludono Wwf e Amici della Terra, con l’istituzione di un parco agricolo «che comprenda tutte le aree agricole dei comuni del Basso Sarca. Questo strumento, che può utilmente ispirarsi ad esempi virtuosi sperimentati nel nostro Paese, deve servire non solo a tutelare la campagna ma anche a valorizzare la nostra agricoltura e a migliorare la qualità del nostro ambiente e del nostro paesaggio».

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