giovedì, Aprile 25, 2024
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Lo ha assicurato il sindaco in consiglio comunale, rispondendo ad una interrogazione della minoranza.
Sdegno bipartisan per l’annunciata vendita della struttura, operazione ora più difficile grazie al pugno di ferro dell’amministrazione

Santa Corona: resta il vincolo sanitario

«Sul Santa Corona siamo intenzionati a mantenere il vincolo della destinazione sanitaria», lo ha assicurato il sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani, rispondendo ad una interrogazione della minoranza. Una decisione importante, destinata ad «intralciare» la dirigenza degli Spedali Civili di Brescia (proprietari dell’immobile) intenzionata a vendere la clinica trasferendo alla casa di cura privata Richiedei di Gussago tutti i posti letto accreditati per pazienti cardiopatici.Dal 24 novembre 2004, la notte del terremoto del Garda, la struttura sanitaria è stata svuotata e i pazienti trasferiti altrove. Da allora è rimasta chiusa. Lo scorso giugno i responsabili degli Spedali Civili hanno confermato a chiare lettere che non intendono spendere il becco di un quattrino per effettuare i lavori di consolidamento della struttura. I posti letto (sono diventati 28, rispetto ai 100 del passato), provvisoriamente accolti nella casa di cura privata Villa Gemma, sempre a Fasano, dovrebbero quindi essere definitivamente dirottati al Richiedei di Gussago.La minoranza consiliare di Gardone, che si riconosce nelle posizioni del centrodestra, ha presentato un’interrogazione urgente. «Il Civile ha deciso di rinunciare a mantenere l’attività sanitaria – ha rammentato il capogruppo Stefano Visconti-. Una scelta che procura grande dispiacere. Senza dimenticare la preoccupazione riguardante il destino del personale. Che ne sarà dell’immobile? Quali progetti esistono per preservarne l’utilizzo pubblico?». Il sindaco ha risposto di avere incontrato nei giorni scorsi i dipendenti: «Mi sono impegnato a organizzare una riunione con le due aziende ospedaliere di Desenzano e Brescia, con Villa Gemma e Villa Barbarano, che appartengono al gruppo Bonometti per vedere cosa è possibile fare. Nemmeno Salò è riuscito a mantenere il suo ospedale».Laura Volpato, assessore: «Per i vertici del Civile il terremoto è stato un colpo di fortuna. Quella notte hanno spostato in tre ore tutti gli ammalati. E da allora non hanno più riaperto. Giochiamoci fino in fondo il vincolo sanitario». Il vicesindaco Eugenio Musciotto: «Dobbiamo lottare perché i posti letto rimangano a Fasano».L’edificio settecentesco, proprietà dei conti Arrighi, fu acquistato da un collezionista d’arte, Alexander Gunther, espropriato dallo Stato italiano alla fine della prima guerra mondiale e poi comprato dalla moglie del compositore Benvenuti, l’americana lady Wheeler, e successivamente dalla Cariplo. Nel 1965 è diventato ospedale per cardiopatici. Per questo suona ancora più amara la conclusione di Visconti: «Dispiacerebbe a tutti se il S.Corona fosse venduto a una immobiliare e trasformato in un residence».

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