sabato, Aprile 20, 2024
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San Francesco ora splende Finiti i restauri delle tele. Provvidenziali gli interventi dell’Inner Wheel per sette dipinti

Santuario della Madonna del Frassino

Completato il restauro delle preziose tele che costituiscono il patrimonio artistico del Santuario del Frassino. Al vecchio splendore è stato riportato, dopo le opere del Farinati e quella di Zeno da Verona, anche il dipinto di autore ignoto che decora la cappella del Santissimo Sacramento con soggetto San Francesco che riceve le stimmate. Un impegnativo e complesso lavoro di restauro, avviato sul finire degli anni Ottanta e arrivato a completamento, per quanto riguarda l’insieme di tele che adornano cappelle e altari, grazie all’intervento dell’Inner Wheel di Peschiera e del Garda veronese con socie le mogli di rotariani anche dei club Verona-Montebaldo e Villafranca. Una tela, quella ultimamente restaurata, che viene fatta risalire alla prima metà del ’500, che risente dell’influsso della cultura manieristica molto attiva nell’area geografica della zona lombardo-veneta. «Una conferma ne sarebbe», ha sottolineato la dottoressa Anna Malavolta, funzionario della Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto «la ricercatezza riservata alla pittura delle gonne degli angeli a lato di San Francesco». Dipinto collocato nella cappella del Santissimo, di fronte alla cappella della Madonna del Frassino adornata con la preziosa tela di Paolo Farinati, che si presentava notevolmente degradata e ammalorata anche a seguito di una vecchia foderatura «che aveva creato grossi problemi alla pellicola pittorica». Opera portata ai colori di origine e quindi al massimo splendore con nuove metodologie di restauro da parte di Pierpaolo Cristani, tra l’altro intervenuto a metà anni ’90 anche sulla pala del Farinati posizionata nel terzo altare alla sinistra della chiesa, raffigurante la Vergine con i santi Sebastiano, Francesco e il beato Andrea da Peschiera. Nell’evidenziare il privilegio di chi si occupa della salvaguardia delle opere d’arte, Cristani ha puntualizzato come il «mantenerle in vita sia atto di alta civiltà e di scelta nei confronti del nostro futuro». All’inaugurazione del restauro, oltre a una folta delegazione dell’Inner Wheel del club arilicense presieduto attualmente da Chiarastella Gobbetti e alla governatrice del distretto 206 Rita Pedron, erano presenti anche il sindaco Bruno Dalla Pellegrina, il rettore del Santuario padre Oreste Marcato e don Edoardo Sacchella, parroco di Santa Anastasia in Verona. Nell’omelia don Edoardo collegandosi alle parole del Vangelo, con Gesù che ha apprezzato l’obolo della vedova, ha sottolineato come anche i service per amore dell’arte devono essere fatti «con il cuore e con il sacrificio». Un grazie sentito, poi, quello arrivato dal funzionario di zona della Soprintendenza, che ha curato nello stesso tempo la direzione del lavoro, «per la continuità dei service che hanno portato nel giro di una decina d’anni a intervenire nel restauro di ben sette preziosi dipinti se si tiene conto anche di quello effettuato nella chiesa parrocchiale di Peschiera».

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