venerdì, Marzo 29, 2024
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A Torri domenica si celebrerà un piatto «povero» della tradizione popolare nobilitato da un’associazione culturale e valorizzato da chef che lo abbineranno a pietanze tipiche. I «polentari» invece proporranno le loro vecchie preparazioni secondo ricette t

Sapori e saperi del lago. La polenta di Storo in festa

Sapori e saperi della gastronomia delle tre sponde del lago di Garda si fondono domenica per festeggiare uno dei gioielli agricoli della regione benacense: la polenta di Storo. La storia, recente ma intensa, della polenta storese è da raccontare. Storo è il più popoloso delle Giudicarie, nell’angolo sud-occidentale del Trentino, dove la valle del Chiese si allarga a formare una piana, allo snodo per la Valle di Ledro e per l’Alto Garda, quasi al confine con la Lombardia. Lì, come dovunque nell’Italia settentrionale, ci si nutriva di polenta. La gente, per darsi appuntamento nel pomeriggio, diceva di vedersi «dopo polenta». Ma è stato solo dopo la seconda guerra mondiale che Storo ha scoperto davvero la «sua» polenta. L’ha trovata nel Vicentino: il Maranello. Ci si è accorti che fra le montagne dell’entroterra gardesano questa varietà offriva un sapore dalla pienezza mai sentita prima. Nonostante il cambio dei modelli alimentari, che hanno relegato la polenta al ruolo di companatico occasionale, a Storo sul loro mais hanno deciso d’investirci, andando coraggiosamente controcorrente: la montagna offriva una chance di riscossa, ed occorreva coglierla. Agli inizi degli anni Novanta è nata la cooperativa che riunisce i piccoli coltivatori della zona. Si chiama Agri ’90 e la guida Vigilio Giovanelli, uno che quando parla della sua terra gli si illuminano gli occhi. Oggi la polenta della vallata è un raro patrimonio culturale prima ancora che alimentare, riconosciuto dal ministero delle politiche agricole nell’elenco delle produzioni tipiche da salvaguardare. Le pannocchie, raccolte alle prime brume d’ottobre, vengono fatte asciugare sulle facciate delle case ai secchi venti di montagna: uno spettacolo. La farina gialla di Storo è la protagonista dell’appuntamento gastronomico proposto dalla condotta Slow Food del Garda Veronese domenica alle 12.30, al ristorante Gardesana, gestito da Giuseppe Lorenzini, che è anche presidente degli albergatori della riva veneta del lago. Lo chef del locale, Rodolfo Zane, viene invece dall’Alto Garda bresciano: spetta a lui, sintetizzare le tradizioni di confine. La polenta si unirà dunque al luccio mantecato alla maniera veneta, all’olio del Garda, ai funghi di stagione, al coniglio arrosto. I polentari di Storo prepareranno la carbonèra, le polenta cotta lentamente con formaggi e pasta di salame, antenata di quella che si fa anche a Brenzone. Il tutto accompagnato da una selezione di vini del Garda veronese, bresciano e trentino: il Lugana Tenuta Maiolo di Provenza, la Nosiola trentina biologica della vigna Sottovi proposta da Francesco Poli, che porta anche un’altra rarità gardesana come il Vino Santo Puro, e poi il Chiaretto del Garda Classico della vigna Sinìgol dell’azienda agricola La Torre e il Bardolino Superiore Munus di Guerrieri Rizzardi. Come souvenir i partecipanti si porteranno a casa una confezione di farina gialla di Storo della cooperativa Agri 90. Il tutto a 35 euro. Per informazioni si può contattare il Gardesana allo 045.7225411.

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