venerdì, Marzo 29, 2024
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Smontaggio finito nonostante il ghiaccio, entro fine giugno sarà tutto nuovo e pronto

Seggiovia, lavori da record

L’avvocato Marco Bisagno, presidente della società Prada Costabella Srl, con soci al 50 per cento i Comuni di San Zeno di Montagna e Brenzone, è soddisfatto dei lavori eseguiti per il ripristino degli impianti di risalita. «Oggi sono veramente felice perché si è conclusa la prima fase dell’opera. È terminato lo smontaggio della seggiovia e cabinovia», spiega Bisagno. E prosegue: «Abbiamo lavorato a tempo pieno e in armonia con il consiglio d’amministrazione, è quasi un miracolo quello che abbiamo ottenuto. Le forti nevicate ci hanno messo a dura prova; la Cesi, ditta che ha eseguito lo smontaggio e che dovrà realizzare anche il rimontaggio degli impianti, ci aveva chiesto una sospensione dei lavori a causa delle difficoltà dovute agli agenti atmosferici, ma noi non abbiamo mollato, abbiamo cercato una soluzione e trovato un mezzo terrestre speciale che ci ha permesso di andare avanti con l’opera per essere pronti entro il 30 giugno. In questo modo siamo addirittura in anticipo sui tempi tecnici». L’ultimo appalto, quello per la revisione dell’impianto, il più importante, è stato assegnato il 15 dicembre alla Graffer Seggiovie srl di Trento, la stessa ditta che 40 anni fa ha realizzato la seggiovia e cabinovia. «Da quella data», riprende Bisagno, «avevamo cinque mesi di tempo per ultimare i lavori e oggi siamo assolutamente nei tempi previsti». Bisagno sottolinea anche la soddisfazione per la deliberazione della giunta regionale di fine anno, con la quale è stato dato il via libera al finanziamento di un milione di euro, con il riconoscimento della proprietà alla società Prada Costabella Srl. «Questo riconoscimento», commenta il presidente, «è molto importante perché semplifica enormemente l’erogazione del finanziamento. Insomma, siamo davvero soddisfatti per come sono andate le cose, abbiamo scalato una montagna». L’ingegner Giovanni Caset, direttore ai lavori per l’opera di ristrutturazione degli impianti, descrive quanto fatto: «Sono state smontate le due stazioni motrici, le funi, le sedie e le cabinette dei due impianti». Gli impianti infatti sono due perché, come spiega Caset, «un primo tronco che parte da quota 1000 metri e arriva a 1500 è composto dalla cabinovia. Un secondo tronco, che prosegue da quota 1500 e arriva a 1800, è composto dalla seggiovia. Le due parti, collegate da una linea, determinano l’intero impianto, che sale per tre chilometri. Le stazioni motrici, situate all’arrivo, ospitano le apparecchiature di azionamento e comando e sono composte da un motore elettrico e da un motore ausiliario termico alimentato a diesel. Il motore è collegato a un argano (un riduttore di velocità) che trasmette il moto all’impianto tramite una puleggia motrice (una grossa ruota). Tutte queste parti sono state smontate e portate alla ditta Graffer, la quale entro due mesi dovrà riconsegnare le parti revisionate. Il rimontaggio è previsto in un mese di lavoro». Prosegue Caset: «Sono state smontate le stazioni di rinvio e tensione a valle, le puleggie di rinvio che servono a far scorrere le funi di acciaio, avvolte ad anello su queste grandi ruote. Sono stati smontati anche il contrappeso e il carrello tenditore. Tutte e due le funi saranno sostituite con funi nuove, come pure le cabinette ed i seggiolini. Infine, per sostenere le funi ci sono piloni infissi nel terreno, all’estremità dei piloni, all’altezza di 7-8 metri, ci sono le rulliere che sostengono le funi. Alcune rulliere verranno sostituite». Un lavoro di fioretto, su un terreno irraggiungibile per la pendenza e il ghiaccio. «Infatti», prosegue Caset, «il miracolo è stato fatto grazie a un mezzo terrestre speciale, a trazione integrale, con otto ruote motrici tutte catenate e con punzoni. Senza questo mezzo non saremmo riusciti a trasportare a valle parti dell’impianto, dal peso di 25 quintali». La prossima fase vedrà il rimontaggio di tutte le parti delle stazioni e delle funi portanti e traenti. Nel frattempo la ditta Eei di Vicenza sta producendo le opere elettriche a servizio degli impianti di risalita.

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