mercoledì, Aprile 17, 2024
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Sei + tre defibrillatori semiautomatici per una “Città Cardioprotetta”

Sono sei i defibrillatori semiautomatici che sono stati installati sul territorio comunale. Altri tre a breve. Sei sono stati acquistati dall’amministrazione comunale, due dall’Associazione Alpini di Lazise ed uno dall’Associazione Gente e Territori. I defibrillatori offerti dalle penne nere saranno con ogni probabilità collocati al Centro Giovanile Parrocchiale ed in una struttura sportiva.

“E’ una risposta alla sicurezza ed alla salute dei cittadini – sottolinea il sindaco Luca Sebastiano – e speriamo davvero non debbano essere mai usati. Lo dico prima di tutto da medico e poi da sindaco”.

I sei acquistati dal comune sono stati già collocati: tre a Lazise, uno a Colà e due a Pacengo. A Lazise uno in piazza Vittorio Emanuele, precisamente sotto il porticato vicino alla birreria Al Drago, un altro nella palestra di località La Pezza ed il terzo in località Greghe presso gli impianti sportivi comunali.

A Colà in piazza Don Vantini, esattamente nel porticato del dispensario farmaceutico.

A Pecengo uno stato collocato presso la sala civica ed il secondo sotto il portico della pizzeria Le Rissete, in piazza Senatore Alberti.

In una recente assemblea, presso la Dogana Veneta, il piano di collocazione dei defibrillatori è stato ben dettagliato alla presenza del Dottore Giulio Molon cardiologo dell’ospedale di Negrar, da Sergio Marconi  rappresentante degli alpini lacisiensi, e di Cristian Girelli e Lorenzo Antonini di Gente e Territori.  “L’operazione fa parte del progetto “Città Cardioprotetta” – continua il sindaco – e con ogni probabilità a breve sarà messa  a punto una mappatura di tutti i defibrillatori dislocati sul territorio per avere una chiara segnalazione in caso di emergenza.”

“E’ chiaro che alcuni cittadini e volontari nonché i responsabili delle strutture in cui sono posizionati gli strumenti sanitari dovranno farsi di partecipare ad alcuni corsi guidati – spiega l’assessore ai servizi sociali Giorgio Benoni – perché possano essere agevolmente usati, speriamo mai, in caso di necessità. E’ un invito preciso che rivolgiamo alla popolazione ed ai volontari che si occupano di soccorso e sostegno alla comunità.”

Sergio Bazerla

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