martedì, Marzo 19, 2024
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Gianni Pozzani, consigliere della Fci: «Attenzione, rischio multa per chi corre a gruppi»

«Servono piste riservate ai ciclisti»

L'incidente stradale di Nave in cui ha perso la vita il ciclista James Fabio Franzoni, 39 anni di Botticino, ripropone l'annoso problema della sicurezza per chi è appassionato di ciclismo e che non ha altre alternative se non immettersi su strada quasi sempre battute dal traffico. Ogni anno la cronaca è costretta a registrare eventi drammatici come quello di martedì pomeriggio, in cui sono coinvolti indistintamente giovani e meno giovani.Ricordiamo a questo riguardo l'incidente del febbraio di due anni fa a Odolo dove la giovanissima speranza del ciclismo valsabbino Nicolas Bonomi, di appena undici anni, perse la vita mentre si stava allenando a poche ore dalla presentazione ufficiale del Team Vallesabbia-Delio Gallina per la quale gareggiava da qualche mese.Ogni volta che capita un evento così drammatico i responsabili politici e dello sport si confrontano per cercare di trovare la soluzione, ma purtroppo finora non è stata trovato un rimedio, anche se l'amministrazione provinciale ha realizzato numerosi chilometri di battute anche da numerosi appassionati di podismo.Le piste ciclabili rappresentano certamente una soluzione, ma occorrerebbe realizzarle ad hoc in alcune località per consentire ad agonisti ed amatori di potersi allenare senza la minaccia del traffico.Tra i progetti messi in cantiere con queste finalità, va registrato a San Gervasio il «Bosco del Lusignolo» di circa 360.000 metri quadrati all'interno dei quali è prevista una pista ed una podistica.Anche la federazione ciclistica italiana si sta impegnando per cercare di assicurare l'incolumità ai propri tesserati. Il consigliere federale Gianni Pozzani, bresciano di Soprazocco è tra i più attivi e proprio la settimana scorsa ha dato mandato al Centro studi del'Fci di trovare una soluzione ottimale al problema.«Non abbiamo la bacchetta magica e non risolveremo il problema in pochi giorni. Abbiamo però la volontà – spiega Pozzani – di creare una rete di piste ciclabili riservate a tesserati e non con diversi tipi di percorso chiusi al traffico per consentire allenamenti specifici senza correre pericoli. Nella nostra provincia esistono zone che potrebbero certamente servire alla bisogna. Si tratta ora di unire gli sforzi per cercare di ottenere qualcosa di importante perchè i ciclisti non possono allenarsi solo in palestra»«È necessario quindi darsi da fare per evitare che si ripetano eventi drammatici come quello di Nave perchè il ciclismo ha già pagato un tributo troppo alto in termini di morti nel corso degli ultimi anni».Ricorda ancora Pozzani che spesso i ciclisti si allenano pedalando in doppia e terza fila, spesso incuranti di quel che accade alle loro spalle. Se è vero che gli automobilisti hanno il dovere di rispettarli, è altrettanto vero che anch'essi sono tenuti a rispettare il codice stradale che impone di mantenere rigorosamente la destra in fila indiana; in caso contrario i ciclisti potrebbero essere sanzionati dalle forze dell'ordine per intralcio al traffico.Di contravvenzioni ne sono state elevate a numerose società ciclistiche che normalmente seguono i propri tesserati con le ammiraglie a bassa velocità, rallentando così il traffico. Dirigenti e tecnici si comportano così per assicurare l'incolumità fisica dei propri ragazzi, ma il codice della strada lo vieta espressamente.Ecco quindi che diventa prioritaria la realizzazione di piste ciclabili ad hoc a garanzia di quanti amano salire in bicicletta per divertimento o per allenarsi.

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