giovedì, Aprile 25, 2024
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Mentre lo strumento passa in consiglio. «Ecco le nostre tutele». «L’incremento edilizio è sproporzionato»

Sì al Piano paesistico ma ambientalisti critici

Nell’ultimo consiglio comunale di Padenghe, presieduto dal sindaco Giancarlo Allegri, è stato approvato il piano paesistico comunale, un’approvazione arrivata senza il gruppo di minoranza, che ha abbandonato l’aula consigliare.Soddisfatta la maggioranza per questo importante risultato che – hanno spiegato gli amministratori di Padenghe – vuole sottoporre a tutela assoluta, quindi con inedificabilità totale, più del 50% del territorio, salvaguardando allo stesso tempo il settore agricolo. «Con questa tutela – sintetizzano gli amministratori – si è creata una cintura di verde che permetterà la salvaguardia dell’ambito naturale, la rimanente parte del territorio non significa che siano a totale edificazione, la parte già edificata è quella che ha la classe più bassa di tutela, le rimanenti aree sono classificate come zona paesisticamente rilevanti». «Il piano paesistico approvato contiene – ha sostenuto Allegri – gli indirizzi di tutela del territorio di Padenghe e stabilisce le condizioni per le trasformazioni trasformazioni, che devono avvenire, dove consentito, con il massimo rispetto».La tutela dell’ambiente a Padenghe, però, continua a far discutere e le valutazioni sono critiche da parte di coloro che si occupano della salvaguardia del territorio.«Uno sproporzionato incremento edilizio a fronte di uno sviluppo demografico modesto. E’ questo che sta succedendo a Padenghe». Sono, infatti, le parole del Comitato Parco delle Colline Moreniche del Garda, impegnato da qualche mese insieme alle varie associazioni dei sette Comuni della Valtenesi nell’osservazione critica e attenta di quello che sta succedendo a livello ecologico e ambientale nel basso Garda.Dopo le denunce nei territori di Moniga e lungo la strada che collega Desenzano a Salò, questa volta la lente d’ingrandimento del Comitato si sposta a Padenghe e alle zone circostanti. «Che cosa stia succedendo a questo tranquillo paese che apre da sud la porta della Valtenesi è sotto gli occhi di tutti – spiega il Comitato – le nuove strutture edilizie hanno modificato la dolcezza di un paesaggio unico. In questa assurda cementificazione il “corridoio ecologico” che unisce la collina di Lonato a quella di Soiano è ormai relegato ad una frammentata striscia dove gli endemismi naturali hanno ben poca speranza di sopravvivere. Nessun commento poi per le innumerevoli costruzioni iniziate e mai completate».«Non dimentichiamo la fascia a lago – prosegue il Comitato – sui canneti rimasti e ridotti a superfici troppo piccole perché svolgano quell’azione indispensabile di biodegradatori si intersecano troppi alaggi cementificati e binari ferrosi».Al problema dei canneti il Comitato dà una risposta concreta: «Le buone azioni preannunciate in un incontro incontro promosso dal Comune e Cra sono un’auspicabile iniziativa alla quale daremo fiato e volontaria collaborazione. Nel frattempo continuano però le espansioni cementizie in riva al lago, dalle Corti del lago alla ex Om passando per Villa Garuti, che andranno ad occupare spazi vitali dequalificando ancor di più un ambito che era e deve essere risorsa ambientale e turistica».

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