Il sindaco Bonometti: «I ricavi dalla produzione verranno reinvestiti nel settore sociale per i cittadini»
Sì all’energia dal vento Intesa fatta con l’Agsm
di Il sindaco di Affi Roberto Bonometti, ha firmato con aI presidente dell’Agsm di Verona, Gian Paolo Sardos Albertini, la convenzione per l’avvio dell’iter di installazione di una centrale eolica sul territorio comunale. Una firma che nei prossimi decenni, per il paese potrà risultare storicA. Affi, infatti, se tutto filerà liscio, per la fine del 2010, potrà produrre energia pulita per più di 8 mila persone, anticipando così di dieci anni la decisione della Presidenza del Consiglio Europeo, che il 9 marzo 2007 ha stabilito di andare oltre il protocollo di Kyoto, nella riduzione dell’inquinamento terrestre. Impegno europeo riepilogato nello slogan «20.20.20. del 2020», cioè il 20 per cento di riduzione di anidride carbonica, il 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili, il 20 di consumo di energia rispetto al trend attuale, entro il 2020.La convenzione siglata da Affi, avvia un’iter complesso e tortuoso, che i tecnici però contano di concludere entro due anni e mezzo. Sardos Albertini, ha ringraziato l’amministrazione di Affi per la scelta coraggiosa: «Queste centrali eoliche possono creare impatto paesaggistico, quindi quasi mai nessuno le vuole sul suo territorio. Invece servono allo sviluppo e creano energia pulita che compensa l’impatto. L’eolico è uno dei settori su cui noi puntiamo: ne abbiamo già uno in funzione a Pisa, che serve energia per 15 mila persone, sta entrandone in funzione un altro sull’Appennino emiliano per 25 mila persone e a Rivoli sta per andare a compimento il progetto. Il dramma sono le autorizzazioni, speriamo che Calderoli acceleri l’iter tagliando i tempi».Poi il presidente Agsm, sottolinea: «Pensavamo che il Nord fosse l’area dove si trova più vento, invece abbiamo scoperto che sono le regioni del Sud ad averne di più. Anche Trieste è esclusa poiché con la bora ha troppo vento: servono luoghi dove ci sia un vento stabile e Rivoli ed Affi, hanno la fortuna di avere questa brezza della Val d’Adige che gli consente di sfruttare questa fonte». Le tappe le spiega il responsabile Agsm, ingegner Marco Giusti. «Prima dell’estate installeremo una stazione anemometrica, un’antenna alta 50 metri con diversi strumenti a varie altezze per il rievamento del vento. La monteremo a Ovest delle due stazioni già installate sul Monte Mesa di Rivoli. In base ai rilevamenti, dopo qualche mese si potrà redigere il progetto preliminare dell’impianto, che significa scegliere il numero e il tipo di macchine da collocare». «A questo punto», continua Giusti, «bisognerà mettersi d’accordo con i proprietari dei terreni. Poi si dovrà approvare il progetto preliminare in giunta municipale. Da quel momento parte il progetto definitivo e lo studio ufficiale di impatto ambientale, che dovrà essere fatto da un’ente terzo. Quindi si avvia l’iter autorizzativo, la stessa fase a cui è giunto ora il comune di Rivoli». «Le pale previste», conclude Giusti, «dovrebbero essere due, alte dai 60 agli 80 metri, le quali si pensa produrranno qualcosa come 8 milioni di chilovattora all’anno di media, quindi oltre a servire energia per tutta la popolazione di Affi (2300 abitanti), potranno coprire il consumo anche degli insediamenti commerciali, industriali ed artigianali del territorio. L’energia prodotta andrà nella rete nazionale».Il sindaco Roberto Bonometti, che più volte ha espresso le motivazioni ambientaliste della scelta, dopo aver ringraziato Agsm, i tecnici del comune che hanno lavorato e i due assessori che più si sono spesi per la centrale energetica, Marco Sega e Gianmarco Sacchiero, ha sottolineato l’intenzione di utilizzare le entrate derivanti dalla convenzione siglata con Agsm, che si stima andranno da 40 mila euro negli anni peggiori per presenza di vento a 80 mila nelle annate migliori, con una media di 60 mila per 30 anni, per la realizzazione di servizi sociali od opere pubbliche.Il presidente Agsm ha ricordato la vocazione dell’azienda verso gli impianti ecosostenibili. «L’investimento sull’eolico ha un rientro economico in 6–7 anni, più veloce rispetto al fotovoltaico; ma anche questo secondo sistema sta prendendo piede, ne stiamo valutando l’installazione sui capannoni della Fiera, Aptv, o supermercati. Anche le banche si stanno indirizzando a finanziamenti in questo campo».