giovedì, Marzo 28, 2024
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La sfida di San Zeno di Montagna è una piccola pepita marrone tradizionalmente cara al paese

Si apre la festa per la castagna È anche d’oro

La sfida di San Zeno di Montagna è una piccola pepita marrone tradizionalmente cara al paese e a cui anche quest'autunno sono dedicati tre giorni di degustazioni, cene, banchetti, sfilate, spettacoli, ai castagneti, incontri eno-gastronomici e persino un concorso con relativa mostra e premiazione. Si inaugura oggi la trentesima edizione della Festa delle castagne organizzata da Amministrazione e Associazione castanicoltori del Monte . Se domani e domenica saranno giorni di divertimento per tutti, il grande momento per chi intende partecipare con il proprio prodotto alla mostra è oggi. Scade infatti alle 12 il termine ultimo per consegnare i marroni campioni. Seguirà una giornata intensa e importante perché, alle 15, la commissione si incontra per valutare la produzione secondo i parametri di qualità previsti dal disciplinare di produzione. Ed è un vero e proprio terzo grado quello che il piccolo frutto dovrà anche quest'anno superare: «Ogni riccio non deve contenere più di tre frutti, la pezzatura non deve per forza essere grande ma, per formare un chilo, non ce ne devono essere meno di 50 e più di 120», precisa il sindaco Cipriano Castellani. «Quest'anno le castagne non sono grandissime ma sono di gran qualità: sode, integre, compatte, molto dolci e pastose: come deve essere», ed enumera altri indispensabili criteri di valutazione della matrice di qualità. «Si valuteranno anche forma, apice, facce laterali, e pellicola interna che non deve penetrare nel frutto, anche il colore è importante». Insomma non c'è da stupirsi se, a fine festa domenica alle 11.30, il miglior produttore riceverà un premio davvero prezioso. «Consegneremo un marrone d'oro zecchino sulla base della qualità del prodotto presentato», spiega Simone Campagnari, segretario dell'Associazione castanicoltori, 36 soci uniti dal '97. Il premio è all'altezza di quanto premiato: «I castagneti sono tra i più preziosi “giacimenti” agricoli del paese e del Baldo», commenta Castellani. «Quasi tutte le famiglie ne possiedono uno e questa produzione complementare serve a molti per far quadrare il bilancio, l'indotto locale è di circa mille quintali all'anno: dà un certo reddito». La festa è l' “apoteosi” per chi in questa coltura investe: «E'organizzata alla fine dell'autunno ed è importante per i castanicoltori come la per i viticoltori», dice Castellani. Non è solo una manifestazione di settore. «C'è un aspetto della gastronomia legato alla castagna: in questo periodo i nostri ristoratori offrono menù con specialità a base di castagne, il prodotto è molto tannico, dal gusto forte e lega bene con primi e secondi». Le nuove tendenze gastronomiche hanno afferrato il concetto: in tutta Italia a novembre la castagna regna sovrana su tavole di feste e banchetti. Ma per San Zeno la festa è una tradizione: «Terminati i lavori della commissione apriranno il mercato e il tendone; l'ambiente è riscaldato per concerti, spettacoli, sfilate e continue degustazioni di “marroni brustolè” e nuovo», nota Campagnari. «Ma ci sono altre iniziative come la visita guidata ai castagneti, domani alle 9.30; la “scarpina” tra le castagne alle 14.30; e il culmine cioè la premiazione, domenica. Poi la mostra “Il Castagno e il Marrone di S. Zeno”, aperta al palazzo Ca' Montagna dal 9 al 30». Sono stati anche predisposti parcheggi al campo sportivo di Località Valmasson, sopra piazzale A.Schena; il piazzale di fronte alla chiesa parrocchiale è riservato alle autorità.

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