sabato, Aprile 20, 2024
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LA CACCIA SUL LAGO. Il nuovo dettato dei piani faunistici regionale e provinciale era stato già duramente contestato da diverse associazioni ambientaliste Cancellata l’oasi sulle rive: «distinguo» da parte dei Comuni. I più perplessi appaiono gli alber

Si levano altri no sul sì alle doppiette

Continua a far discutere la cancellazione dell’oasi dalle rive dei territori di Bardolino e Lazise, decisa dal piano faunistico venatorio regionale e provinciale, che di fatto ha riaperto la caccia in queste aree.Lo hanno denunciato anche le associazioni ambientaliste provinciali di Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf. I cacciatori, assai probabilmente, si concentreranno sulla fascia a lago di Pacengo, considerato che in quel tratto non ci sono molte abitazioni o strade, dalle quali i cacciatori sono tenuti a mantenere le distanze previste dalla legge. Il sindaco di Lazise, Renzo Franceschini, spiega: «Il cambiamento dell’oasi, da un punto di vista della pulizia e dell’igiene, lo considero positivo, poichè c’è una forte proliferazione di nutrie e anatre. Se la caccia mi dovesse eliminare questi problemi o contribuire a eliminarli va bene, Resta inteso però che la caccia sportiva deve avere rispetto per il territorio ed i diritti privati. Anche perchè il periodo dal primo ottobre al 31 gennaio, è un periodo senza presenza turistica».Non la pensa così la minoranza. Edoardo Nolo della lista «La Piazza», il quale dice: «Qui da noi, questa fascia a lago è già oggetto da anni di contenziosi per l’occupazione illegale di attività turistiche, con una situazione di degrado unica del nostro paese nel basso lago, proprio per gli interessi di attività private a danno dell’uso pubblico del territorio. Per l’ennesima volta, l’amministrazione, a differenza di Bardolino, ha omesso di porre adeguate tutele per il mantenimento dell’oasi naturale. Così oltre al degrado renderemo la zona anche pericolosa per la presenza di cacciatori». Prosegue: «La Provincia e il Comune, invece di liberare le aree a lago alla caccia, dovrebbero classificare le attività turistiche del territorio e le legalità site. Ora la situazione di questa zona diventa insostenibile, proprio laddove lo Stato ha imposto la conservazione paesaggistica e ambientale, per la fauna e la flora presente».Il Comune di Bardolino, nel Consiglio comunale del 30 agosto, con i voti della sola maggioranza e contraria tutta l’opposizione, ha deliberato il regolamento delle aree demaniali, con all’interno un articolo che vieta l’installazione di capanni per la caccia lungo le rive del suo territorio. Il presidente degli albergatori di Bardolino, Ivan De Beni, commenta così la questione: «Premesso che sono figlio di un cacciatore, ritengo che poichè la stagione turistica proseguirà fino a fine ottobre e in alcune strutture anche in novembre e che nel periodo invernale le nostre località hanno riscontrato negli ultimi anni sempre più interesse, soprattutto nei fine settimana, resto perplesso in merito all’immagine che potrebbe ricevere una famiglia di turisti che, passeggiando sulle nostre rive, dovesse assistere a possibili battute di caccia. Ritengo che se proprio non ne possiamo fare a meno, cerchiamo almeno di concentrare la stagione venatoria in periodi di bassissima presenza turistica, oppure facciamo in modo che vengano individuate delle riserve di caccia».Altri albergatori si sono associati all’opinione di De Beni, anche se L’Ugav non ha ancora preso una posizione ufficiale in quanto, per mancanza di numero legale, non è stato ancora possibile riunire il consiglio di amministrazione. Giulio Rama, presidente della Confcommercio di Lazise, aggiunge: «Come associazione non abbiamo affrontato l’argomento. Personalmente penso che se ci sono troppe anatre sul lago, sarebbe una soluzione migliore portarle via in altro modo, che non avere i cacciatori sulle rive».Claudio Baio, dell’associazione pesca sportiva di Bardolino, sottolinea: «Non è mai stata aperta la caccia sulle rive di questa zona: ora noi rischiamo di rimanere impallinati, anche perchè d’inverno la pesca si fa soprattutto nella fascia sotto costa».

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