giovedì, Aprile 25, 2024
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Alla mostra mercato caccia alle rarità di stagione, percorso fotografico sulla vita dell’alveare e convegni. Richieste di adesione da tutta Italia per combattere la crisi del settore

Si moltiplicano le città del miele

La presenza degli alunni delle scuole elementari ha contribuito a movimentare la mattinata del primo giorno di apertura della mostra-mercato I giorni del miele: una vetrina di 4.500 metri quadrati di riconosciuta qualità commerciale, non solo per gli operatori del settore, ma anche per il grande pubblico dei consumatori. Ragazzi che in particolare sono stati attratti e hanno seguito con grande interesse la mostra fotografica che racconta la vita quotidiana dell’alveare: come si costituisce la famiglia delle api, la loro vita sociale, il lavoro delle api bottinatrici, lo sviluppo dell’ape operaia, la sciamatura e le api sui fiori. La mostra fotografica, presente all’interno della mostra-mercato che resterà aperta tutto domani con orario continuato dalle 10 alle 20 e ingresso gratuito, è del veronese Luca Mazzocchi che per il mondo dell’apicoltura internazionale è semplicemente «il fotografo delle api». Scoperte anni fa dalla manifestazione di Lazise, le foto di Mazzocchi sono oggi infatti conosciute dagli apicoltori di tutto il mondo, tanto che il fotografo scaligero è stato premiato da Apimondia, il massimo organismo internazionale di apicoltura, con una medaglia d’oro. Soffermandoci sulla nera annata del miele italiano, c’è da sottolineare che, per gli appassionati, l’annata 2002 si tradurrà in una vera e propria caccia al tesoro proprio per quelle varietà di prodotto da loro ricercate. Dal bilancio analitico dell’Osservatorio nazionale del miele si evince come le produzioni primaverili quest’anno siano state quasi totalmente azzerate, con la conseguente perdita dei millefiori primaverili, del tarassaco, dell’asfodelo e altri. A livello nazionale la produzione di robinia (acacia) è stata molto scarsa. Ad eccezione di alcuni areali dell’oltre Po pavese e del Friuli, con una produzione media che varia dai 5 ai 10 kg per alveare. Alcune zone però come l’Appennino emiliano-romagnolo e dell’Italia centro-meridionale, dichiarano produzione zero. Interamente annullato il raccolto di miele di Sulla, tipico dell’arco appenninico. Delle condizioni meteorologiche negative ha risentito il raccolto di miele di castagno passando dalla media di 10-15 kg per alveare a 4-6. Come compromessa, ad eccezione di alcuni areali romagnoli e del Modenese, la produzione di miele di tiglio e totalmente assenti, lungo l’area collinare di tutta la penisola, i mieli poliflora estivi. Anche per il prezioso miele di eucalipto il raccolto è quasi assente: in molti casi gli apicoltori hanno ritirato gli alveari con 20-30 giorni di anticipo senza nemmeno svolgere la smielatura. Questa precaria situazione generale ha portato a un aumento dei prezzi all’ingrosso, che per certe tipologie hanno superato il muro dei 5 euro-chilo. L’appuntamento con la grande mostra mercato dei mieli italiani, dei prodotti dell’arnia e delle attrezzature per l’apicoltura è anche occasione per tracciare un primo bilancio dell’associazione nazionale Le Città del miele, nata un anno fa sul Garda con il documento d’intenti sottoscritto dai sindaci delle sedi storiche dell’apicoltura. Ieri, all’inaugurazione della manifestazione, con Lazise sede ufficiale dell’associazione, il presidente Graziano Piantoni ha annunciato che prima della fine dell’anno i Comuni saliranno a una quarantina. Sono molte le richieste che arrivano al Consiglio direttivo: dal Piemonte alla Sicilia, dalla Sardegna alle regioni del Sud e del Centro. Si può quindi affermare che il progetto del sindaco Luca Sebastiano di costituire una rete nazionale a sostengo dei mieli italiani di qualità è risultato apprezzato. Tra le finalità dell’associazione, oltre a quelle di promuovere le diversità dei mieli, alle molteplici produzioni regionali nel loro legame con le tradizioni enogastronomiche che dal Nord al Sud costituiscono il patrimonio agroalimentare italiano, non manca l’impegno a sostenere le grandi tematiche legate al comparto apistico. Ovvero: la tutela dell’ambiente, agricoltura rispettosa dei valori del territorio d’origine, impegno a supportare gli operatori del settore. In quest’ottica anche i due incontri in programma con gli apicoltori: oggi alle 15 «Apicoltura: dalle associazioni di prodotto i criteri per la qualità e il riconoscimento apistico; domani ore 10: «Riconoscimento comunitario del Miele Vergine Integrale: il percorso per una dizione qualitativa di miele europeo.

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