venerdì, Marzo 29, 2024
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GARDONE RIVIERA VOTA A FAVORE DELL’AUTONOMIA DELLA FONDAZIONE

Sì unanime del Comune alla privatizzazione del Vittoriale

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione a favore della «privatizzazione» della Fondazione del Vittoriale. Da quando il decreto legislativo sul «riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali» ha liberato il Ministero dei beni culturali dalla gestione dei grandi complessi museali come quello di Gardone Riviera (due le prospettive: privatizzazione o gestione universitaria), sul futuro del Vittoriale, che è una delle poche fondazioni culturali che realizza utili, non sono mancate prese di posizione. L’altra sera ha detto la sua anche il Consiglio comunale gardonese, approvando un’apposita «mozione sulla destinazione del Vittoriale». Il documento, redatto di comune accordo da maggioranza e opposizione, afferma che il Consiglio comunale «sottolinea l’importanza socio-economica e culturale che il Vittoriale degli Italiani ha nella vita della comunità gardonese e nella pianificazione territoriale oggetto in questo periodo di attenta valutazione in previsione di un nuovo Prg e impegna il sindaco, in quanto membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione del Vittoriale, – se necessario anche in via autonoma – ad operare sia sul piano amministrativo che politico al fine di formulare e sostenere in ogni sede opportuna una ipotesi di “privatizzazione” capace di raccogliere le risorse e le sinergie delle istituzioni locali, del mecenatismo privato, dei fondi etici senza trascurare l’eventuale apporto di strutture scientifiche universitarie». La mozione autorizza inoltre il sindaco «ad avvalersi sin d’ora delle competenze professionali interne ed esterne al Comune di Gardone Riviera e di una commissione ristretta rappresentativa di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale». Il Comune di Gardone, dunque, si schiera con la Fondazione dannunziana stessa, che ha già avviato una revisione dello statuto in funzione della privatizzazione. La vicenda è complessa. Il consiglio d’amministrazione del Vittoriale aveva approvato la scelta privatistica nella primavera 2001. Contemporaneamente il senato accademico dell’Università statale di Brescia aveva deliberato una proposta per attrarre nella sua orbita il Vittoriale. Dopo il pronunciamento del Ministero Beni culturali, che aveva negato all’Università i requisiti tecnici per partecipare alla Fondazione, l’Ateneo bresciano fece ricorso al Tar, che ha sospeso il diniego ministeriale, congelando, di fatto, la situazione.

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