sabato, Aprile 20, 2024
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Domani a Verona riunione di tecnici e politici per garantire irrigazione e salute del Garda. Ma nonostante la pioggia l’acqua rimane sotto i minimi del 2003

Siccità, rientrato l’allarme

La pioggia persistente di questi giorni, iniziata da giovedì scorso, ha alzato i livelli del lago di tre centimetri allontanando l’emergenza. È quindi sventato il pericolo che l’Agenzia interregionale del Po (Aipo) sospenda l’erogazione di acqua ai consorzi di bonifica che servono le aziende agricole mantovane: l’Alto mantovano, il Fossa di Pozzolo, l’Alta e media pianura mantovana e il Sud ovest Mantova. La Provincia però sta comunque preparando un piano di intervento preventivo per non trovarsi più a secco in futuro. «Già da lunedì siamo risaliti a 46 centimetri sopra lo zero idrometrico (lo zero idrometrico significa che l’acqua a Porta Verona a Peschiera è a 64,3 centimetri sul livello del mare), esattamente lo stesso valore che era stato registrato l’11 luglio 2003, un anno molto critico a causa della forte siccità e delle temperature al di sopra della media», spiega Luigi Mille, dirigente dell’Aipo. Anche Mille, venerdì primo luglio, era stato convocato ai Palazzi Scaligeri di Verona dall’assessore provinciale all’Ecologia Luca Coletto per affrontare, con altri tecnici e politici, il problema dei livelli del Garda. Il gruppo si aggiornerà domani pomeriggio quando, per parlare di salvaguardia del sistema lago e pianificazione, Coletto ha invitato anche il sottosegretario all’Ambiente Stefano Stefani, gli assessori all’Ecologia della Provincia autonoma di Trento e della Lombardia e l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto, Giancarlo Conta. «Non facciamo mai un raffronto con l’anno scorso, che fu un anno molto buono, in cui l’acqua cadde in abbondanza e non ci furono problemi di erogazione», prosegue Mille, «il nostro riferimento più recente è il 2003, anche se a dire la verità quest’anno è andata peggio. A giugno infatti ci sono stati giorni in cui abbiamo registrato valori inferiori anche di 20 centimetri a quelli delle medesime date di due anni fa, quando riuscimmo a garantire l’erogazione fino a settembre. Con le ultime precipitazioni abbiamo comunque recuperato il gap accumulato quest’anno, riteniamo di poter garantire l’erogazione di portata, seppur ridotta, per tutta la prossima stagione irrigua, cioè fino alla prima settimana di settembre». La situazione è infatti migliorata, non è più critica come si era paventato qualche settimana fa, quando temperature, siccità ed evaporazione avevano generato una situazione di preallarme anche tra gli operatori, preoccupati dalle reazioni dei turisti davanti al prosciugarsi del lago. Anche chi teme per l’ambiente può sentirsi rassicurato: «Pensiamo che si possa ritenere salvaguardata una condizione di lago accettabile», nota Mille, che aggiunge: «Grazie anche alla sensibilità degli interessati, siamo riusciti a sopperire alle esigenze, pur riducendo molto le portate. Venerdì scorso sono stati erogati 45 metri cubi di acqua al secondo, sabato, domenica e lunedì si è scesi addirittura a 35 metri cubi al secondo, la metà dei 65 a cui eravamo scesi due settimane fa, una quantità già ridotta rispetto a quella prevista in tabella per questo periodo, che è di 88 metri cubi al secondo». È difficile intanto dire con precisione quanta pioggia e dove sia arrivata in questi giorni. Il maltempo è stato un po’ dappertutto e sono caduti, in maniera diversificata dai 20, ai 40, ai 50 millimetri di acqua tra mercoledì, giovedì e anche lunedì. L’assessore Luca Coletto intanto annuncia: «Nella riunione di domani, grazie all’apporto dei sindaci gardesani, degli assessori regionali, del rappresentante del Governo e dello stesso presidente della Provincia Elio Mosele, cercheremo di pianificare interventi e un piano di azione per non trovarci mai impreparati in situazioni di preallarme. Dobbiamo sapere prima come intervenire per garantire i livelli minimi accettabili per il lago di Garda». Poi aggiunge: «Intanto possiamo assicurare che non ci sono stati e non ci sono problemi di ordine né ecologico né sanitario».

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