giovedì, Aprile 25, 2024
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Carlo Dalle Vedove, presidente di categoria, chiede maggior tutela della risorsa turistica. Il basso livello dell’acqua scopre alghe e degrada le spiagge

Siccità, sos degli albergatori

Siamo alle solite. I livelli del lago di Garda cominciano a calare sensibilmente e lo spettro della siccità che tre anni fa flagellò il bacino riaffiora pericolosamente. Gli albergatori di Sirmione sono i primi a lanciare l’allarme, visto che diversi lidi e canneti iniziano a restare all’asciutto. E c’è chi, come il Consorzio di Bonifica Alta e Media Pianura Mantovana punta l’indice sul sistema di ripartizione delle acque che dal Garda, attraverso il Mincio, irriga gran parte delle colture. Il «ritornello» d’allarmi non cambia tonalità. Le precipitazioni da ottobre 2005 a maggio 2006 non sono state abbondanti. A Sirmione sono caduti (fonte Cra) poco meno di 680 millimetri, mentre nella zona settentrionale del Garda le precipitazioni hanno fatto registrare mediamente cento millimetri in più. Un dato ben al sotto dei 960 millimetri caduti nello stesso periodo 2003 – 2004. L’anno scorso, particolarmente siccitoso, nello stesso periodo caddero 625mm. «I nostri albergatori sono preoccupati – spiega il presidente degli Albergatori di Sirmione, Carlo Dalle Vedove -. In particolare i gestori delle strutture che si affacciano sul litorale, che negli ultimi tre anni notano un anomalo deflusso dell’acqua del Garda. Vorremmo un po’ più di rispetto, perché il Garda è innanzi tutto località turistica, e questa risorsa, che vede quasi 20 milioni di presenze l’anno, andrebbe tutelata con maggior oculatezza. Il basso livello del lago non attira di certo turisti e crea molti disagi». Ovvero: spiagge semiscoperte, proliferazione di insetti e di microalghe come quelle che stanno creando disagi ad alcuni noti alberghi che pagano fior di quattrini al Demanio per l’utilizzo in concessione delle spiagge. Tra l’altro per la bonifica e la pulizia delle aree antistanti le spiagge c’è il solito ping pong di responsabilità e competenze. Il livello del Garda ieri era fermo a 66 centimetri sopra lo zero idrometrico: un dato ben al di sotto dalla media storica (100 centimetri sopra lo zero) ma lontano dal record negativo di 18 centimetri sopra lo zero. «Criminalizzare» però i mantovani o i loro consorzi irrigui sarebbe sbagliato perché da gennaio ad aprile scorso, secondo fonti del Centro di Rilevamento Ambientale di Sirmione, dallo scarico di Salionze sono usciti 15 metri cubi/secondo, poi saliti a 70 dal primo maggio. Si tratta di deflussi non eccezionali. Il consorzio dell’Alta e Media Pianura mantovana irriga con 24 mc oltre 35 mila ettari. Lo stesso ente rileva che «la ripartizione della risorsa idrica va riveduta e determinata sulla tipologia delle colture, delle superfici e della qualità del terreno, mentre andrebbero supportate le zone in crisi con la realizzazione di piccoli bacini artificiali o vasche di raccolta da sfruttare nei momenti critici». Ma in 50 anni di interminabili discussioni non hanno portato nulla di concreto. Ieri sera, infine, durante i lavori dell’assemblea della Comunità del Garda tenutasi a Peschiera il sindaco Maurizio Ferrari ha sottoposto all’attenzione dell’ente il problema dei livelli del Garda chiedendo un fermo e deciso intervento.

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