venerdì, Aprile 19, 2024
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Le motocarrozzette celebrano i cent’anni di storia. Le ha inventate un inglese Un centinaio di equipaggi al raduno di sabato e domenica

Sidecar, due giorni di gloria

Sabato e domenica a Toscolano Maderno si svolgerà il raduno internazionale dei sidecar, riservato a un centinaio di equipaggi, che parteciperanno con moto costruite nell’arco di un secolo. Organizza il Musical Watch Veteran Car Club di Brescia. Un’occasione per festeggiare i cento anni delle motocarrozzette. Questo il programma. Sabato si svolgerà il giro del lago, con partenza alle ore 8.30 dal lungolago di Maderno. La carovana si dirigerà verso Salò, Desenzano e Sirmione. Alle 9.30 transito da Peschiera, quindi Bardolino e, alle 11, sosta a Garda, per l’aperitivo offerto dal Comune. Il gruppo riprenderà il cammino verso Malcesine e Riva. Alle 13.30 pranzo a Varone. Al termine, visita alle cascate. Alle 16.45 l’avvio verso sud. A Limone è prevista una suggestiva merenda. Rientro a Maderno alle 18.30. Totale chilometri: 140. Serata di gala e premiazione dei partecipanti al ristorante Sampei. Domenica sono in programma le prove di abilità su circuito chiuso, con partenza dal lungolago. Dalle 9 alle 15.30 verranno effettuate batterie riservate a tre o quattro equipaggi per volta. Il primo esemplare di sidecar (un motociclo a due ruote, al quale è aggregata lateralmente una carrozzetta) fu realizzato in Inghilterra nel 1903, riprendendo una vecchia idea francese, applicata alla bici. L’invenzione è di John Graham che, senza conoscere tutti i precedenti tentativi, intuì come la posizione a fianco del passeggero fosse la migliore. Il brevetto, rilasciato il 29 aprile, fu venduto alla Components Ltd. di Birmingham, che pubblicizzò la «nuova creazione» dal 3 giugno, con il nome di «Liberty sociable attachments», poi diventato «sidecarriage». Fu subito un successo. Il sidecar costava poco rispetto alle automobili, e poteva trasportare fino a tre passeggeri, oltre al conducente: una vera e propria utilitaria familiare. Anche se il periodo d’oro, vale a dire della massima diffusione come mezzo popolare di trasporto, è compreso tra la prima e la seconda guerra mondiale, il suo fascino non è mai venuto meno. Nonostante il declino, iniziato negli anni ’60, con la conseguente uscita dal mercato, ancora oggi sono centinaia (nel mondo) i club motoristici sorti in suo onore. I sidecar continuano a essere prodotti, in serie limitatissima, ma aggiornati nel design e nella meccanica. In Italia, nelle Marche (a Cingoli, provincia di Macerata), c’è addirittura un museo che conserva alcuni dei primi esemplari e dove sono documentate tutte le sue evoluzioni, compresi i vari adattamenti. I modelli da corsa sono molto più bassi (massimo 7 centrimetri da terra). Il pilota, che deve sempre dare gas, è sdraiato in avanti con il motore sotto la pancia, mentre il passeggero, che non sta fermo un attimo e deve spostarsi per bilanciare le curve, è inginocchiato alla sua sinistra, su una piazzola chiamata ciabatta. Tra i due ci vuole molto affiatamento, altrimenti gli errori sono catastrofici.

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