giovedì, Aprile 25, 2024
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Partenza con le barche da Bardolino, sede dell’edizione 2007. Successo pieno per l’iniziativa del Centro sportivo italiano in collaborazione con il Comune

Sigillo della Grande Sfidasulla città senza barriere

«La grande sfida» ha regalato a Peschiera una grande festa di sport e solidarietà.Si potrebbe dire la festa di un mondo che realmente si è rivelato senza barriere, che si trattasse di quelle del corpo o di quelle della mente. Un mondo «all inclusive», che include tutti, come recitava lo slogan della manifestazione sottolineando la sfida e il sogno di una Comunità umana capace concretamente di portare tutti a far parte di sé.Questa la fotografia rimasta negli occhi di chi ha partecipato, o anche solo semplicemente assistito, alla tappa arilicense della manifestazione promossa e organizzata dal Centro sportivo italiano e realizzata sul Garda con il patrocinio del Comune di Peschiera.L’avvio della giornata è stato alle 11, con la partenza delle barche messe a disposizioni da alcune associazioni e da privati alla volta di Bardolino. Qui sono stati fatti salire a bordo i ragazzi attesi a Peschiera per partecipare a La grande sfida. Le imbarcazioni sono arrivate poco dopo le 14.30. A bordo, insieme agli atleti e ai loro accompagnatori, anche alcuni amministratori tra i quali il sindaco Umberto Chincarini.La delegazione è stata ccolta al piazzale del porto dalla Banda musicale cittadina di Peschiera che ha accompagnato il corteo sino alla piazza Betteloni, dove in mattinata volontari di numerose associazioni avevano preparato i diversi campi di gioco.Accesa la fiaccola per «La grande sfida», è stato il sindaco a dare il benvenuto ai partecipanti e a esprimere il sentito ringraziamento a quanti hanno lavorato per la realizzazione della manifestazione.Dopo l’intervento di Chincarini il corteo ha fatto il giro del centro storico, sempre accompagnato dalla banda musicale cittadina, per ritornare in piazza e dare inizio ai diversi momenti di gioco.«È stato bello poter rincontrare le associazioni e l’amministrazione di Bardolino e Peschiera. La prima, dopo averci ospitato nel 2007, ha predisposto quest’anno l’accoglienza e la partenza della regata cui hanno preso parte le ragazze dell’Istituto Gresner di Pesina», dice Roberto Nicolis, del Centro sportivo italiano. «Peschiera ci ha accolto splendidamente ed è stato straordinario trovare qui i circa 130 ragazzi dell’Ulss 22 con i quali facciamo attività tutto l’anno attraverso il progetto “Handicap e sport”. E’ sicuramente bello vedere il risultato del lavoro di mesi e in cui sono state coinvolte anche le associazioni sportive arilicensi».Dopo le gare atleti e accompagnatori sono stati in centro storico e hanno sperimentato le pedane collocate in molte delle attività commerciali per facilitare l’accesso a chi ha difficoltà motorie: un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale e in particolare dal consigliere delegato alla disabilità Renato Signorelli. Realizzazione che ha collocato Peschiera tra le città «pilota» in materia di abbattimento delle barrire architettoniche.«Abbiamo provato le pedane con alcuni amici in carrozzina e siamo entrati nei negozi proprio per ringraziare i commercianti e dire loro che non è così automatico, per chi ha disabilità motorie, poter entrare nei negozi senza difficoltà. Credo che molti dei negozianti siano rimasti sorpresi», sottolinea Nicolis. Il rappresentante del Csi parla di un felice ritorno a Peschiera, dopo due anni dalla precedente tappa di «La grande sfida».«L’incontro con queste persone ci ha fatto constatare che dove si semina poi le piante crescono. E per una “comunità che include” questo significa lavorare ai rapporti, costruire quei ponti che fanno sì che tutte le persone possano sentirsi appartenenti alla comunità, ovviamente nel rispetto delle regole e situazioni».”Dal canto nostro noi siamo sempre orgogliosi, come amministrazione, di ospitare questo tipo di manifestazione», aggiunge Renato Signorelli, «a maggior ragione sapendo di mettere a disposizione luoghi di straordinaria bellezza. Queste cose sono importantissime perché più la gente viene messa a contatto con la disabilità, più la disabilità può diventare normale. E dunque non può esserci che una grande soddisfazione per essere riusciti, anche in questa occasione,a mettere insieme tutti i pezzi di questo prezioso mosaico».

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