Il raccoglitore elettrico verrà impiegato a giorni per il servizio nelle stradine del centro storico
Silenziatore per la raccolta rifiuti
Sonni tranquilli, non più risvegli bruschi di buon mattino, per gli abitanti dei centri storici di Arco e delle frazioni. Tra alcuni giorni verrà finalmente eliminata la chiassosa Ape, l’antiquato furgoncino che all’alba, sferragliando, passa tra le viuzze ed i vicoletti a raccogliere le immondizie delle famiglie. Al suo posto un automezzo d’avanguardia, silenziosissimo con il motore elettrico.Cesseranno finalmente le periodiche proteste e gli immancabili improperi della gente per essere destata di soprassalto nell’ultimo sonnellino mattutino, quello ristoratore, dal passaggio del rumoroso «tre ruote». Il nuovo camioncino mosso da batterie è stato acquistato dalla giunta del C9 che entro la settimana lo adibirà ad Arco. Se verranno confermate le prove di lavoro effettuate alcuni mesi fa, un analogo mezzo verrà messo a disposizione delle altre amministrazioni municipali della Busa alle prese con le ristrettezze di antiche stradine. A propendere i tecnici comprensoriali per la trazione elettrica non è soltanto l’eliminazione della rumorosità dei tradizionali motori a scoppio. Strano ma vero, il furgoncino ha dimostrato di possedere le stesse, se non maggiori, prestazioni dell’Ape, inerpicandosi agevolmente sulle viuzze con notevole pendenza, come per il rione di Stranforio. Altro elemento è la maggior quantità di carico che consente di abbreviare i tempi di raccolta ed un risparmio dei costi. A sponsorizzare l’introduzione dei motori eletrici nella raccolta dei rifiuti è l’assessore all’ambiente, Fabrizio Miori, da mesi alle prese nella trasformazione del servizio della nettezza urbana. «Nei non facili mutamenti avviati nell’arcense per adeguare questo settore ai nuovi criteri imposti dalle normative — commenta l’assessore Miori — non è stato possibile eliminare l’abitudine della gente, che obiettivamente riconosco antiquata, di depositare il sacco delle immondizie sulla strada. Colpa della mancanza di spazio che non consente la posa dei cassonetti. Dovremmo metterli sotto le finestre delle case con le immancabili e comprensibili proteste per la forte puzza di chi abita sopra».
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