Troppo fiera, troppo fragile: il mito della Callas Venerdì 18 Giugno 2010, ore 21,15, Sirmione, Piazza Carducci

Sirmione Miti e Memorie presenta Alfonso Signorini

17/06/2010 in Spettacoli
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Di Luca Delpozzo

Un vero e pro­prio spet­ta­co­lo quel­lo che, ven­erdì 18 giug­no 2010 alle ore 21,15, vedrà ospite Alfon­so Sig­nori­ni a Sirmione, in Piaz­za Car­duc­ci, in una ser­a­ta in onore di Maria Callas. Attra­ver­so le per­for­mance del sopra­no Daniela Dessì, accom­pa­g­na­ta dal M° Sem Cer­ritel­li, l’autore rie­vocherà i trat­ti salien­ti del­la vita del­la Div­ina, rielab­o­rati attra­ver­so la fan­ta­sia, ma fon­dati su una doc­u­men­tazione rig­orosa ed esclu­si­va. Nel cor­so del­la ser­a­ta, orga­niz­za­ta dal Comune di Sirmione, in col­lab­o­razione con la Fon­dazione Lib­era­mente – Idee per costru­ire, e pre­sen­ta­ta da Eleono­ra Daniele, saran­no proi­et­tati alcu­ni dei momen­ti più emozio­nan­ti del dvd Callas Tou­jour, alter­nati da alcu­ni brani del roman­zo let­ti dall’attrice Ser­e­na Autieri.  “Fino alla pub­bli­cazione del mio roman­zo c’era un buco nero nel­la vita di Maria Callas, un peri­o­do che va dal novem­bre del 1959 al set­tem­bre del 1960” rac­con­ta Sig­nori­ni. A trent’anni dal­la sua morte, il nome  è anco­ra fonte di curiosità per chi non l’ha conosci­u­ta o di con­sid­er­azione per chi l’ha apprez­za­ta. Con una riv­e­lazione scoop, a cui Sig­nori­ni ha abit­u­a­to i suoi let­tori: nes­suno immag­i­na­va che la Callas, conosci­u­ta come la Div­ina, avesse avu­to un figlio dal mag­nate gre­co Aris­totele Onas­sis. Anche per Sig­nori­ni all’inizio sem­bra­va che questo facesse parte di una leggen­da met­ro­pol­i­tana; quan­do poi è venu­to in pos­ses­so di alcune centi­na­ia di let­tere scritte dal­la Div­ina, ha avu­to modo di leg­gere di quel bam­bi­no nato a Milano, che visse solo tre ore, morì a causa di una mal­for­mazione pol­monare e che lei sep­pel­lì sot­to fal­so nome.   “Ogni pri­mo lunedì del mese la Callas era soli­ta recar­si sul­la tom­ba del figlio – con­tin­ua Sig­nori­ni – accom­pa­g­na­ta dall’autista Fer­ruc­cio, che assieme alla gov­er­nate Bruna sono le uniche due per­sone che com­pon­gono la famiglia del­la Callas. Quan­do i due lavo­ra­tori di fidu­cia, han­no let­to questo mio libro mi han­no det­to “Noi abbi­amo ritrova­to in queste pagine la nos­tra sig­no­ra”.   Epis­tole inedite dal carat­tere quo­tid­i­ano, come quelle di una casalin­ga dis­per­a­ta in quan­to, dopo che Onas­sis l’aveva las­ci­a­ta per sposare Jaque­line Kennedy, la Callas vive­va in soli­tu­dine.    “Sape­va trasmet­tere emozione — rac­con­ta Sig­nori­ni — Ave­va una voce che non las­ci­a­va indif­fer­ente e possede­va la capac­ità di pas­sare da un reper­to­rio all’altro con facil­ità. Forse per questo moti­vo la sua car­ri­era è dura­ta solo dieci anni a causa di un decli­no vocale, per lo sfor­zo a cui la sot­to­pone­va”.  La Callas ebbe anche l’intuito di trasfor­mare la lir­i­ca in una figu­ra di jet set. Ave­va capi­to che la gente ave­va bisog­no di miti; lei era lì e colse l’occasione al bal­zo. Da qui il tito­lo del libro “Trop­po fiera, trop­po frag­ile”. Sig­nori­ni descrive l’altra fac­cia del­la medaglia, dal­la don­na tenace, indipen­dente e per­fezion­ista sino all’inverosimile sul lavoro, così frag­ile nel­la vita pri­va­ta. Vita che fino a che non ha ottenu­to il suc­ces­so mer­i­tata­mente, non ha risparmi­a­to sac­ri­fi­ci ed umil­i­azioni. Maria Callas descrit­ta da Sig­nori­ni è la sto­ria di una don­na mod­er­na, figlia dei nos­tri tem­pi.   

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