venerdì, Marzo 29, 2024
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Terminata l’emergenza, il comitato dei cittadini invita a tavola gli amministratori. «Ma ora via ai lavori di sistemazione della chiesa di Morgnaga»

Sisma, un pranzo sigla la pace

Era cominciata con un cartellone che ringraziava «i volontari per l’aiuto dato nei momenti della crisi», salutava «chi è andato e chi è rimasto», invitava «i politici a non dimenticare che vogliamo tornare alle nostre case», incoraggiava «il comune per quanto fatto e per quanto dovrà fare» e augurava «buon Natale anche a chi di tutto questo ne vuole approfittare».Così scrivevano gli abitanti di Gardone Riviera. Il cartellone comparso all’ingresso di Morgnaga, la frazione più danneggiata dal terremoto del 24 novembre 2004, racchiudeva qualche speranza e molti timori. Erano trascorse poche settimane dal sisma, e il futuro sembrava un’incognita. Adesso l’emergenza è finita. Tutti sono rientrati nelle loro case (riparate), e il Comitato cittadini terremotati, che fa capo a Rolando Maggi, Milena Perini e Nerina Antonioli, ha scritto una lettera di ringraziamento agli amministratori locali, decidendo di organizzare fra un paio di settimane una grande festa con pranzo. A capotavola siederanno il sindaco Alessandro Bazzani e Silvio Lauro, il subcommissario che ha gestito il ritorno alla normalità dal Pirellino, il palazzo della Regione Lombardia, a Brescia. Un modo per ringraziarli della puntualità nel mantenere gli impegni assunti.«In quel tragico evento – dice Maggi – non sono crollate solo le case, ma, insieme, tante sicurezze ed equilibri familiari. Da subito l’amministrazione comunale ha dimostrato sensibilità, risolvendo tutti i problemi logistici venutisi a creare, accantonando inoltre un aiuto finanziario per i cittadini maggiormente colpiti. Ora, a distanza di due anni, quasi tutte le abitazioni sono state ristrutturate o ricostruite, e pertanto sono stati stabiliti i criteri di suddivisione di quanto accantonato e raccolto dalle varie sottoscrizioni, in concerto con le varie parti sociali. Durante le festività natalizie sono arrivate le lettere e i contributi finanziari a coloro che hanno terminato i lavori, i restanti saranno liquidati appena conclusi. Il Comitato ringrazia il sindaco e gli amministratori per questo contributo, per l’impegno, l’interessamento e l’umanità con la quale hanno sempre ascoltato e compreso le nostre necessità».«Anche la Regione ha fatto per intero il suo dovere – prosegue Maggi, che di mestiere fa il carpentiere -. I quattrini sono giunti puntualmente, e le case sistemate. Le famiglie hanno colto l’occasione per interventi di straordinaria manutenzione che, in alcuni casi, avrebbero dovuto essere effettuati cinquant’anni fa. Molte, ad esempio, le abitazioni ancora in pietra. In occasione della festa che terremo, ne approfitteremo per sollecitare il recupero della chiesa di Morgnaga, gravemente lesionata. Sembrava che i lavori dovessero iniziare lo scorso settembre. Adesso si parla della prossima Pasqua. I ponteggi sorreggono l’edificio, che è pericolante, e ha bisogno di un restauro completo. Non bisogna perdere ulteriore tempo».Il vicesindaco Eugenio Musciotto ricorda come la Regione Lombardia abbia distribuito contributi per circa due milioni e mezzo di euro. La famiglia che ha incassato di più è riuscita a portare a casa 150 mila euro. Il Consiglio comunale ha poi deciso di erogare 168 mila dei 198 mila euro raccolti dalle sottoscrizioni. Dopo avere ascoltato le indicazioni del Comitato dei terremotati, una commissione formata da esponenti della maggioranza e della minoranza, ha fissato le modalità di ripartizione, in base a criteri di trasparenza, uguaglianza e solidarietà. I quattrini sono stati divisi tra i residenti, purchè avessero ricevuto un risarcimento di almeno 20 mila euro dalla Regione (esclusi, di conseguenza, quanti stavano sotto tale soglia). In aggiunta il comune ha insomma regalato una cifra pari al 9% dell’importo già ottenuto. L’aiuto è andato soltanto a coloro che hanno avuto l’abitazione gravemente danneggiata. Non sono state prese in considerazione le seconde case.Gli ultimi 30 mila euro vengono tenuti di scorta. Probabile siano dirottati alla scuola materna che, per coprire i notevoli oneri di restauro dell’edificio, ha dovuto ricorrere a un mutuo. Se ne riparlerà.

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