venerdì, Marzo 29, 2024
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È stato posticipato l’avvio del riordino dell’arredamento esterno dei bar e dei ristoranti. Centro storico, un documento con le osservazioni degli esercenti

Slitta il nuovo regolamento

Tutto rimandato. L’amministrazione comunale ha deciso di posticipare l’entrata in vigore del regolamento che doveva ridisegnare l’arredo del centro storico del capoluogo e delle frazioni di Calmasino e Cisano, progetto redatto dagli architetti Marco Armellini e Gisela Lanciaprima.La decisione è scaturita dopo un incontro che ha visto da una parte il sindaco Pietro Meschi e l’assessore al bilancio e alle attività produttive Giovanni Pozzani, dall’altra i rappresentati dei commercianti (Fernando Morando) e degli albergatori (Ivan De Beni e Giancarlo Salandini).A frenare il provvedimento partito lancia in resta, e che intimava i commercianti a togliere entro il 31 marzo le tende installate senza autorizzazione sui plateatici esterni, la mediazione di Pozzani, già anticipata dall’assessore su L’Arena. Un’apertura alle categorie economiche del paese che in precedenza si erano riunite in massa al Parc Hotel Gritti per protestare contro un regolamento che se attuato avrebbe messo in ginocchio più della metà degli esercizi del centro storico, come ammesso dagli stessi titolari di bar e ristoranti.In pratica l’amministrazione ha invitato i rappresentanti di categoria a predisporre le loro osservazioni per poi arrivare a un documento condiviso (amministrazione-commercianti) da portare in approvazione in consiglio comunale. Un iter che per forza di cose allunga i tempi di entrata in vigore del regolamento che ha come scopo principale quello di mettere ordine in un settore dove per anni è mancata una regia politica in grado di valorizzare il centro storico di Bardolino disciplinando le procedure e le modalità per l’ottenimento delle autorizzazioni e l’inserimento armonico dei vari elementi d’arredo (tende, insegne pubblicitarie, bacheche, corpi illuminanti).«È nostra intenzione arrivare ad adottare un piano particolareggiato che consideri le singole attività commerciali presenti in modo di arrivare ad una soluzione condivisa che salvi l’estetica del centro del paese», ha sostenuto il sindaco rimandando il varo finale del provvedimento in uno dei prossimi consigli comunali.Intanto in municipio e alla locale stazione dei carabinieri è giunta una missiva spedita da Verona con tanto di firma presumibilmente falsa (non vi è riportato alcun recapito) che accusa il primo cittadino e l’Arma di «dormire e non vedere l’abusivismo imperante in piazza Matteotti». La lettera elenca tutta una serie d’attività che avrebbero installato tende e strutture senza chiedere in municipio i regolari permessi. Missiva ora al vaglio dell’ufficio tecnico comunale.

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