giovedì, Aprile 18, 2024
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L’obbiettivo è prevenire il tumore della pelle

Sole, ma a piccole dosi è il consiglio dei medici

Estate, tempo di tintarella. Ma prendere il sole comporta anche dei rischi, quando non si rispettano le norme di buon senso che invitano ad esposizioni moderate. Se ne è parlato in un recente incontro a Lonato, dedicato alla prevenzione delle malattie tumorali, organizzato dall’Associazione Gardesana Studio e Prevenzione Tumori con il patrocinio del Comune. Ospiti alcuni medici dell’ospedale di Desenzano: il gastroenterologo Walter Piubello, la ginecologa Fiorenza Cartellà, il chirurgo Michele Astuni e il medico Genesio Salvini. Prevenzione è salute, quindi. Quella primaria, intesa come l’adozione di un comportamento capace di scongiurare la comparsa di malattie tumorali, e quella secondaria, ossia la forma di diagnosi che se precoce, è in grado di diminuire in modo considerevole la percentuale di mortalità. Argomento quanto mai attuale, soprattutto con l’avvicinarsi di una stagione, quella estiva, il cui forte invito a prendere il sole può degenerare molto spesso in esposizioni sconsiderate e di conseguenza avere effetti irrimediabili. «L’insorgere del melanoma – afferma il dottor Salvini – che è la più grave formazione tumorale della pelle, dipende da diversi fattori: il fototipo del soggetto, la familiarità, cioè se si sono verificati precedenti simili in famiglia, e la presenza di nei congeniti o acquisiti». E’ soprattutto su quei ultimi, oltre all’attenzione nei confronti di una responsabile esposizione, che l’individuo può attuare una personale prevenzione del melanoma: verificandone con frequenza le condizioni. «A tale scopo – dice il primario del reparto di dermatologia dell’Ospedale Civile di Brescia, Piergiorgio Calzavara – può essere molto importante seguire il metodo delle cinque prove semeiologiche, più comunemente conosciuto con il nome di metodo dell’Abcde». A sta per asimmetria: se il neo è asimmetrico, cioè se ha le due metà non esattamente sovrapponibili, allora è meglio farlo controllare da uno specialista. B sta per bordi: è necessario che i bordi del neo presentino una certa regolarità nel disegno. Preoccupanti sarebbero bordi con rientranze e propaggini. C, sta per colore: il neo, per essere sano, deve presentare un colore omogeneo. Contrariamente, deve essere sottoposto a controllo medico. D, sta per dimensione: un neo che supera un certo diametro può essere sospetto. Ed infine E, che sta per evoluzione ed età: deve preoccupare un neo che nel tempo ha mutato le sue caratteristiche di colore e dimensioni». Non è tutto. Oltre alle cause responsabili dell’insorgere dei melanomi citate da Salvini, se ne è aggiunta un’altra non meno importante. «Recenti studi medici – continua Calzavara – hanno rilevano che è più a rischio di melanoma chi ha subito forti scottature durante l’infanzia e l’adolescenza». Ed è proprio per questo motivo, per informare i bambini e soprattutto i loro genitori sulle conseguenza che possono avere lunghe ed irresponsabili esposizioni solari, che il reparto di dermatologia dell’Ospedale Civile di Brescia ha recentemente promosso l’iniziativa «Sole sì, sole no», una campagna informativa per divulgare tutte le conoscenze mediche che si hanno sui tumori della pelle, capace di formare i cittadini all’educazione alla prevenzione fin dalla giovane età. Quali consigli, quindi, per la tintarella? Non esporsi al sole nelle ore più calde e mettere creme solari ad alto filtro solare. Ma ciò non basta, visto che ogni anno in Italia ci sono 6000 nuovi casi di melanoma, e, come affermano le più recenti indagini mediche, dal 2001 un neonato su 75 svilupperà il tumore della pelle. «Il melanoma – spiega Calzavara – può essere provocato da diverse cause. Ma indubbiamente uno dei fattori di rischio è il danno provocato dai raggi Uva e Uvb, che nella maggior parte dei casi, ricoprono un ruolo patogeno davvero rilevante». «Evitare le ore più calde e utilizzare costantemente buone creme solari che proteggano sia dagli Uva che dagli Uvb – conclude Calzavara – più che i soliti consigli estivi rappresentano un comportamento ragionevole di chi vuole abbronzarsi in tutta tranquillità».

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