venerdì, Marzo 29, 2024
HomeManifestazioniAvvenimenti«Sorella acqua» Lions in campo
Un «service» e un Cd. Una risorsa-chiave da valorizzare

«Sorella acqua» Lions in campo

Al «Monastero» di Soiano è stato presentato il Cd su «Sorella acqua», realizzato dai Lions della zona. Il presidente di circoscrizione, Leone Mondadori, subentrato a Settimio Nolli, ha annunciato che, nei prossimi giorni, verrà ulteriormente integrato e, fra un paio di settimane, inizierà la diffusione nelle scuole e tra chiunque manifesti interesse (privati, associazioni pubbliche, ecc.). «Il Cd colpisce nel segno – ha detto Mondadori -. Noi svolgiamo un service di opinione, e questo lo è. Le guerre del terzo millennio si devono combattere a colpi di cultura, di intelligenza, disponibilità e aiuti economici, per vincere l’ignoranza, l’arretratezza, la superstizione e la schiavitù. Il nostro impegno va anche in tale senso. Intendiamo inoltre organizzare concorsi e distribuire borse di studio tra i ragazzi che si distingueranno nelle ricerche». «Nel 2025 – ha aggiunto il desenzanese Giorgio Foschini – metà degli abitanti della Terra non avrà l’acqua. E il problema è più importante della carenza di benzina. Nei prossimi dieci anni ogni europeo consumerà dai 280 ai 500 litri al giorno, con reflui inquinanti spesso di difficile controllo. Le risorse idriche non mancano (esistono, infatti, circa 1 miliardo e mezzo di chilometri cubi), però la maggior parte è salata: solo il 2,5% è dolce, di cui l’88% congelata nelle masse polari». In conclusione, l’uomo utilizza solo lo 0,06% dell’acqua, proveniente da sorgenti, falde, fiumi, laghi, precipitazione atmosferiche. Attraverso bevande e alimenti, un adulto ha bisogno di introdurne due litri e mezzo al giorno, e non può resistere più di quattro-cinque giorni senza bere (40, invece, senza mangiare). I consumi sono aumentati a causa dei bisogni legati alle attività industriali. Per produrre un chilo di acciaio, ad esempio, occorrono 300 litri di acqua, per un chilo di zucchero 10-15, per uno di petrolio 20 litri, per un chilo di carta 40-50. A grandi linee, il 70% serve per l’agricoltura, il 20% per le aziende e il 10% per i singoli. Oggi un individuo su tre (circa due miliardi di persone) non ha accesso all’acqua potabile. Se la tendenza rimarrà invariata, nel 2020 supereranno i tre miliardi. Dal 1950 molti sforzi si sono concentrati nella realizzazione di grandi dighe (più di 35 mila), ma il loro rendimento è risultato inferiore alle attese. In alcuni casi hanno causato incidenti e inquinamento, con effetti irrimediabili. Secondo la Banca Mondiale bisogna intervenire con urgenza, per evitare che nel 2050 un abitante del pianeta (su cinque) soffra la sete, e l’acqua venga razionata al 40% della popolazione. Necessario, a tale proposito, investire almeno 60 mila miliardi di dollari. A livello urbano si sono accentuate le spinte alla privatizzazione dei servizi idrici. Negli ultimi quattro anni hanno optato per questa soluzione Cordoba, Casablanca, Giakarta, Manila, Buenos Aires, Dakar, La Paz, Medina, Il Cairo, Nairobi, Città del Messico. Ma l’esperienza britannica avviata negli anni Ottanta ha fatto gonfiare le tariffe del 450%, senza spese adeguate da parte delle compagnie private. «L’acqua è una fonte di vita, e non di profitto. E’ un bene patrimoniale che appartiene agli abitanti della terra», sottolinea Riccardo Petrella. Il Cd dei Lions della circoscrizione lago di Garda e Valle Sabbia consentirà agli studenti delle scuole di ragionare su una questione di notevole importanza. Tra gli intervenuti alla serata, che fa seguito al convegno dello scorso maggio, l’assessore provinciale all’Ambiente, Enzo Cossu.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video