martedì, Aprile 23, 2024
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Allarme della Protezione civile «Vietato bruciare le stoppie». Già due episodi hanno costretto a giorni di lavoro e messo a repentaglio l’incolumità dei vigili

Sos incendi, a rischio i boschi

Attenzione agli incendi di primavera. È assolutamente vietato bruciare stoppie e ramaglie per ripulire campagne. Il divieto è della Regione Veneto e l’appello è rivolto ai cittadini dal gruppo comunale della protezione civile che, nelle scorse settimane, è già intervenuto due volte per spegnere incendi dilagati nelle campagne dove, in questo periodo, è usanza bruciare vegetazione secca. Lo stesso allarme arriva da Costermano, dove un intervento importante è stato fatto, nemmeno un mese fa, nella Valle dei Molini. Pure la Provincia con i settori ambiente, tutela faunistico ambientale; la protezione civile, il corpo forestale dello Stato e la prefettura raccomandano la massima attenzione a non appiccare fuochi. «Queste operazioni sono di solito permesse nel periodo della potatura», premette Francesco Sandri, delegato della protezione civile di Caprino. «Ma quando il clima è secco e ventoso vanno evitate perché queste condizioni atmosferiche facilitano il propagarsi delle fiamme. È successo lunedì 24 febbraio a Pesina e precedentemente in località San Michele, quando molti volontari della Protezione civile sono intervenuti urgentemente con i vigili del fuoco e i vigili della polizia comunale». C’era pure Angelo Berti, responsabile della protezione civile di Costermano, che continua: «Sono momenti di grave pericolo anche per le persone, un episodio simile è avvenuto anche nella Valle dei Molini dove, per spegnere un incendio in collina, si è lavorato tutto il giorno e fino a mezzanotte e ci sono poi voluti tre giorni, quintali di acqua e schiumogeno per liberarsi del fumo». In condizioni normali, quando si fa un fuoco, basterebbe prendere semplici ma basilari precauzioni. Spiega quali il responsabile della protezione civile di Caprino Francesco Sandri: «Non farlo troppo grande perché non diventi incontrollabile, evitare che sia circondato da molte sterpaglie secche, mai allontanarsi per poter intervenire con acqua qualora il rogo divampasse, evitare di accendere falò nelle giornate ventose e con clima asciutto». Ma in questi giorni le condizioni sono proibitive. «Questa è una primavera particolarmente secca e bisogna attenersi al decreto emanato dalla Regione ai sensi dell’articolo 10 della legge 353 del 2000 e dell’articolo 9 della legge regionale 6 del 1992», comunicano dal corpo forestale dello Stato che ha sede a Caprino. «Dal 12 febbraio è stato infatti decretato per moltissimi Comuni veronesi lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Non si possono bruciare sterpaglie nemmeno nelle zone solitamente consentite e cioè a 100 metri dai boschi. Quando arriveranno piogge abbondanti, molto probabilmente il decreto sarà revocato». Identici i ragguagli che arrivano dalla Provincia, che invita a sua volta a non accendere fuochi finché le condizioni meteorologiche non cambieranno consentendo maggior sicurezza.

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