giovedì, Aprile 25, 2024
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Un invito del prefetto ai sindaci della provincia «Vietate i falò della Befana, ne rispondete voi». Dopo le fiamme a Molina e sul Baldo e il nuovo fronte di fuoco a Brenzone, il Corpo forestale invita a non correre rischi

Sos incendi, bruciare la vécia è illegale

Perentorio: «Ipotizzare cause naturali per l’incendio di Molina e per quello di Padroneghe è assurdo. Stiamo indagando in tutt’altra direzione». Preoccupato: «La situazione al momento è di massima allerta. Sono giorni di lavoro intenso, questi, e per i prossimi mesi il quadro non migliorerà: il periodo febbraio-aprile, per la nostra zona, è quello statisticamente più rischioso, sia per le condizioni climatiche che per la concentrazione di focolai più o meno provocati». Speranzoso: «Mi auguro che il battage di campagne di prevenzione e di appelli televisivi, unito all’opera di prevenzione che il corpo porta avanti con impegno e costanza, serva a sensibilizzare maggiormente la gente» Riflessivo: «Vedere bruciare in un colpo solo più di quarantamila metri quadrati di pineta come è successo l’altro giorno alle pendici del Baldo e sapere che alla base del gesto c’è mano umana, riempie di rabbia e fa sentire enormemente impotenti». Il coordinatore veronese del Corpo forestale dello Stato, Paolo Guidi, non usa mezze parole: «O si capisce con le buone che basta niente, anche la più piccola distrazione, per mandare in fiamme ettari ed ettari di vegetazione, o, in caso contrario, si deve ricorrere alle vie più forti, quelle dei divieti e del richiamo alle responsabilità penali: in questo preciso momento, con le manifestazioni folkloristiche dei falò della befana, si è scelto la seconda via». Detto, fatto: dal 31 dicembre la Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana ha decretato «lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in considerazione alle contingenti condizioni meteo» invitando addetti ai lavori e amministratori pubblici «ad adottare – si legge sulla circolare partita dal Centro operativo antincendi del Veneto – idonee misure a carattere preventivo nonché ad intensificare la vigilanza». Il prefetto di Verona, Francesco Giovannucci, non ha perso tempo: «Visto che nel giro di soli tre giorni le fiamme hanno fatto enormi danni ai piedi del Baldo e, prima ancora, a Molina ( un altro incendio è scoppiato ieri sera a Campo di Brenzone, vedi servizio in Cronaca ), ho avvertito tutti i sindaci della provincia dell’esistenza della circolare regionale invitandoli a vietare i roghi del 6 gennaio. Chi non lo farà? Risponderà personalmente di eventuali, chiamiamoli così, spiacevoli incidenti». Brujei illegali, quindi, con tanto di «uomo avvisato – ha precisato il prefetto – salvato per tempo, che poi non si venga a dire che nessuno sapeva e che all’ultimo momento era impossibile provvedere: più di 48 ore per correre ai ripari sono più che sufficienti. Mi auguro che di fronte ad uno stato di necessità dichiarato sulla base di reali rischi, la gente usi il buon senso». Lo ha fatto, di seguire alla lettera l’invito di Giovannucci, il primo cittadino di San Giovanni Ilarione , Flavio Vandin, emettendo proprio ieri un’ordinanza urgente che vieta «di effettuare i tradizionali falò dell’epifania in tutto il territorio comunale»; lo ha seguito il collega di Sant’Ambrogio di Valpolicella , Pier Luigi Toffalori, «bloccando ovunque i roghi esclusi quelli sulla riva del fiume Adige» (è salvo quindi l’appuntamento di Ponton); non hanno tergiversato nemmeno Franco Peroni, sindaco di Velo e quello di Erbezzo , Lucio Campedelli, così come ha fatto a Fumane Fernando Cottini fermando sul nascere le tradizionali cinque kermesse sparse per le frazioni del comune. Nessun problema a Villafranca dove il comandante dei vigili urbani, Angelo Competiello, ha tenuto a spiegare che «nessuna ordinanza è stata emessa semplicemente perché la zona non rientra tra quelle considerate a rischio dalla prefettura». Nessuna censura pure a Povegliano dove al sindaco Leonardo Biasi non è giunta notizia di divieti così come al collega di Mozzecane , Lucio Campagnola. A Sommacampagna , dove i roghi verranno accesi non solo nel capoluogo ma anche a Custoza e a Caselle , il sindaco Gianluca Mengalli non ha posto limiti. Stessa situazione al comando dei vigili dell’Unione dei 5 Comuni competente per il territorio di Erbè : Befana alle fiamme senza problemi. A rischio invece i falò di Valeggio . Qui, alla luce della comunicazione urgente di Giovannucci, «probabilmente oggi – spiegano al comando della municipale – verrà emessa l’ordinanza restrittiva». Nessuna indicazione per Isola della Scala. Questa la situazione, il decreto c’è e dice chiaramente che il brujel è illegale. «Se poi qualcuno ha scelto di correre il rischio – ha ribadito il prefetto – lo fa a titolo personale e a titolo personale ne risponderà. Non tutti hanno la fortuna di avere a disposizione una piazza, diciamo così, ignifuga, come la Bra. Sì, lì sì, la vecìa prenderà fuoco e lì, davvero, sarebbe sciocco impedirlo».

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