giovedì, Aprile 25, 2024
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I gioielli naturali da salvare.
Ma adesso arrivaun «pronto soccorso». Piano entro l’estate, si mira ad aiuti Ue

Sos incisioni rupestri

Primo intervento di «pronto soccorso» alle incisioni rupestri dei monti Bre, Luppia e Crero, che rischiano di essere interrate dalla Soprintendenza archeologica del Veneto per preservarle dal degrado causato da inquinamento e atti vandalici. L’Sos lanciato dal Ctg ha convinto i Comuni sul cui territorio sussistono le importanti testimonianze storiche, Garda e Torri e la Comunità Montana del Baldo, a sedersi insieme attorno a un tavolo per studiare un progetto di salvaguardia.«A fine aprile – spiega la consigliera alla cultura di Garda, Vittoria Rossi – si era svolto un incontro alla Comunità Montana, cui avevano partecipato il presidente Cipriano Castellani, Maurizio Delibori del Ctg, il vice sindaco di Torri, Virgilio Pozzani e la sottoscritta, per fare il punto su come intervenire per preservare un bene che è interesse di tutti. Si è parlato dei problemi che si dovranno risolvere, come per esempio, concordare il passaggio sui terreni privati su cui si trovano i graffiti, per rendere pubblici i sentieri». «Sentieri – prosegue – che poi dovranno essere mantenuti e resi inaccessibili alle moto. L’obiettivo iniziale è quello di preservare almeno i tre siti più importanti dei liscioni delle Sengie».Attorno al tavolo, così, i rappresentanti istituzionali hanno stabilito le linee guida di intervento. «La Comunità Montana – spiega Castellani – si fa capofila per la redazione di un progetto di messa in salvaguardia dei siti, che dovrà essere concluso per fine estate, in tempo utile per essere presentato ai prossimi bandi europei per la richiesta di finanziamento. Il progetto sarà fatto dai studiosi del settore e con il supporto della Soprintendenza ai Beni Ambientali».Questo l’esito dell’incontro, per trovare soluzione alla salvaguardia di un patrimonio enorme di tracce lasciate dall’età del Bronzo a quella moderna. I Liscioni che si affacciano sul golfo di Garda, fanno parte dei 300 siti di incisioni della riviera veronese nei quali sono stati rinvenuti 4 mila graffiti, scoperti negli anni sessanta dai professori Mario Pasotti e Fabio Gaggia.

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