venerdì, Marzo 29, 2024
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L'impresa Collini ha cominciato a rimuovere il mucchio di sassi e ghiaia estratti durante lo scavo del nuovo tunnel Il materiale serve a proteggere la paramassi dalla caduta di pietre

Sperone ridiventa la spiaggia dei rivani

La spiaggia di Sperone, allo sbocco dell’omonima valle, comincia pian piano a riemergere dalla montagna di terriccio e sassi di varia cubatura che gli uomini dell’impresa Collini-Oberosler vi avevano scaricato durante i lavori di scavo del tunnel della Gardesana Occidentale.«Esattamente com’era previsto nel capitolato dei lavori, e quindi dal giorno in cui s’è cominciato lo scavo» afferma il geometra Zambotti, responsabile per la provincia dei lavori. Non lo dice, ma si capisce che giudica eccessivo l’allarme dei rivani, rimbalzato fino in consiglio comunale, per il futuro d’un posto carico, se non di storia, dei ricordi di molti che continuano a considerarla la «loro» spiaggia. Sul relitto della vecchia sede stradale, che corre parallelo al nuovo sedime, un grosso escavatore pesca in continuazione poderose cucchiaiate di inerte e le travasa dentro un contenitore metallico. Quand’è pieno una gru lo solleva d’una ventina di metri fino a svuotarlo al di sopra della paramassi artificiale che dev’essere una specie di capolavoro di ingegneria. E’ fatta di costolone di acciaio ricurve, agganciate alla base verso la parete rocciosa e tese a sbalzo sopra la sede stradale, verso il lago. Al di sopra c’è una soletta di cemento armato e su quella viene scaricato il terriccio. «Il materiale serve a realizzare un materasso ammortizzatore (è sempre il geometra Zambotti a spiegare). Nell’eventualità che dall’alto venga giù ancora qualche masso (e l’ipotesi è tutt’altro che peregrina), bisogna evitare che piombi sulla soletta elastica del tunnel artificiale, danneggiandola. Così si costruisce una scarpata fino ad appoggiarsi alla parete della montagna: successivamente verrà coperta di erba per evitare brutture di carattere ambientale». Il sasso che dovesse precipitare finirebbe per rimbalzare sul riempimento terroso fino a piombare nel lago, senza problemi per la strada. Il sistema è già stato sperimentato sulle gallerie artificiali a sud del Ponale. La caduta delle putrella che una quindicina di giorni addietro ha infilzato un’auto di passaggio, fortunatamente senza fare danni alle persone, è stata provocata proprio dal caricamento della soletta elastica che, sotto il peso del terriccio e dei sassi, s’è abbassata: il movimento ha sganciato la sbarra di ferro che è finita di sotto. Ultimata la rimozione del materiale in quella che è una discarica provvisoria, l’impresa provvederà al ripristino della spiaggia ottemperando alla prescrizione contenuta nel capitolato dell’appalto. «Era previsto fin dall’inizio di ammucchiare in quel sito il materiale proveniente dallo scavo, per avere sul posto quanto occorre per il riempimento e la copertura della paramassi». Il geometra Zambotti accetta anche di arrischiare una previsione sui tempi: «Entro la fine di quest’anno, Sperone sarà tornato esattamente com’era».

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