venerdì, Aprile 19, 2024
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Turisti e residenti approfittano delle temperature record registrate in questi giorni IL GARDA TROPICALE

Spiaggia e pedalò, novembre profuma d’estate

«Per tutti i Santi, sembra ancora estate»! Via i cappotti, via i montoni e l’abbigliamento pesante, le migliaia di fedeli che ieri si sono recate sulle tombe dei propri cari hanno celebrato un primo novembre che, in questo secolo, ha pochi precedenti. I meteorologi dicono che oggi dovrebbe arrivare generale inverno con un brusco calo delle temperature. Sarà così, ma fino a 24 ore fa la bella stagione era ancora padrona incontrastata, “stravolgendo” il cliché che vuole Ognissanti come festività grigia e fredda, a volte nevosa. Dopo le cerimonie sul camposanto, quindi, anziché vino e castagne con i parenti, tutti a spasso, magari in maniche corte.Cielo turchino, sole caldo e vento tiepido: solo le poche foglie ingiallite sparpagliate dal föhn a ricordare che siamo ormai in autunno inoltrato. A Riva e ad Arco, i bar e i ristoranti che ancora non avevano ancora messo in magazzino tavolini esterni e ombrelloni hanno avuto il loro bel daffare per servire una folla di residenti e turisti, decisa a consumare bibite e pietanze crogiolandosi agli ultimi, caldi raggi di sole. In spiaggia sono ricomparsi le stuoie e gli asciugamani degli amanti della tintarella e d’intere famigliole. Qualche intrepido turista teutonico non ha saputo rinunciare nemmeno ad una nuotata. Lavoro gradito, anche se fuori programma, per Vittorio Cattoni che d una vita affitta i pattìni al Brolio. «Ho visto che la giornata era bella – spiega divertito mentre un papà e una mamma tedeschi “pedalano” con i loro figli verso il largo – e ho deciso di venir qui a prendere un po’ d’aria buona. Così, tanto per far passare la mattinata, ma non mi sarei mai immaginato di affittare pattìni. No, non ricordo precedenti simili». Davanti all’hotel Riva, in una luce quasi accecante, un coro femminile irlandese, vestito di leggere divise, improvvisa un mini concerto (danza celtica compresa) che attira decine di passanti entusiasti. Strano primo novembre. «Ne ricordo uno simile solo nel 1938» spiega il 75enne Giovanni Ettore Bertozzi. «Lo ricordo bene – racconta – perché fu il giorno in cui, con la mia famiglia, mi trasferii a Riva da Lazise per gestire il Rosengarten. Avevo dodici anni, ma mi è rimasta impressa quella giornata». Nulla a che vedere, dunque, con gli anni che furono, quando a volte la prima neve ricopriva già le tombe o quando, proprio in questi giorni, la gente dei paesi preparava el farlét, la lettiera degli animali, rastrellando le foglie nei boschi. Adesso le foglie sono ancora tutte sulle piante e l’erba è verde. Sì, è stato un primo novembre proprio strano.

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