venerdì, Aprile 19, 2024
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Grande successo per Johannsson, Salvadori e la Streiff l’altra sera a Gardone

Splendide stelle della lirica

«E lucevan le stelle», questo il titolo del concerto lirico tenuto l’altra sera dal tenore Kristian Johannsson, dalla soprano Danielle Streiff e dal baritono Antonio Salvadori per sostenere l’attività dell’Associazione gardesana per lo studio e la prevenzione dei tumori. Le stelle, però lucevan altrove visto che, in una Gardone Riviera impregnata di pioggia, la serata ha avuto luogo a Villa Alba anzichè al Vittoriale. Tanto peggio, tanto meglio. Ai mugugni iniziali si sono sostituiti gli applausi di un pubblico sempre più entusiasta, premiato da un’acustica più consona alle qualità dei tre solisti e dell’ottima Orchestra filarmonica di Volvograd diretta da Edvard Serov. La compagine russa, dalle perfette muance veriste, si è fatta ambasciatrice di una serata esaltante, intensificando l’atmosfera gioiosa di un recital che – altrimenti – avrebbe rischiato di trasformarsi in una gara tutta volume e polmoni. In realtà, grazie anche ad una scelta capace di unire buon gusto a bella musica sono state presentate pagine meravigliose, come percorso nel melodramma italiano tra Otto e Novecento. E con due fuori programma graditissimi: l’ouverture della «Forza del Destino» di Verdi e la «Danza delle ore» di Ponchielli. Johannsson ha rivelato subito i numeri delle sue qualità vocali. Tenore lirico drammatico, dalla potenza tonda e piena – dote così rara ai giorni nostri fatti di ugoline e polmoncini – l’islandese ha una delle voci più italiane che si possano gustare di questi tempi. Facile capire come mai il suo «Nessun dorma» sia stato letteralmente sepolto dagli applausi. Applauditissimo anche «Cortigiani, vil razza dannata», una puntatina nel «Rigoletto» di Verdi per mostrare la timbrica coinvolgente ed il senso personale del fraseggio di Antonio Salvadori. Forse appena intubata all’inizio, la voce dell’avvenente Danielle Streiff è andata via via crescendo fino a toccare altissimi vertici in «Un bel dì vedremo» dalla Butterfly» di Puccini. La sua voce, morbida e robusta al tempo stesso, era là appesa nel cielo di quelle stelle che sembravano negarsi all’orizzonte di Gardone. I tre artisti hanno saputo dipingere un concerto stupendo – due i bis -, degno del tutto esaurito di V{99,70}illa Alba e del senso di solidarietà dell’encomiabile iniziativa. Giacomo Fornari

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