venerdì, Aprile 26, 2024
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La Comunità del Garda rilancia l’intesa fatta col Trentino ma poi non inclusa negli atti formali

«Stop ai Tir che portanosostanze pericolose»

Il divieto estivo «dimentica» l’accordo sui mezzi a rischio Frau: «Non ci stiamo, rifate il decreto come stabilito»a Comunità del Garda torna all’attacco per arrivare allo stop del traffico pesante sulla Gardesana. Il presidente dell’ente di Gardone, Aventino Frau, ha inviato una lettera a fine marzo sia a Michele Mazza, Commissario del Governo di Trento, che al prefetto vicario di Verona, Elio Faillaci. C’è di più. Come «L’Arena» aveva denunciato, nel decreto di «chiusura stagionale», del datato 6 marzo, che implica il blocco ai tir dal 15 marzo al 31 ottobre, è misteriosamente «sparito» quanto era stato invece concordato a Trento il 13 febbraio, e che infatti contenuto nel primo documento di febbraio, firmato dal Commissario di Governo trentino.Nella lettera del 13 febbraio 2009 era inserita una riga specifica riguardante il divieto di transito perpetuo «ai veicoli “Adr, ovvero quelli che trasportano sostanze tossiche o nocive». Lo stop relativo a questi mezzi era stato sancito e concordato ufficialmente e definitivamente per 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Quella riga relativa agli «Adr», però, nel decreto finale non c’è più.«Con sorpresa e rammarico», ha scritto Frau, «ho notato… che nel decreto… non è fatta alcuna menzione del divieto permanente e assoluto dei mezzi pesanti “Adr”, sulla Gardesana. Su questo», ha incalzato Frau rivolto a Mazza e Faillaci, «è stato raggiunto unanimemente l’accordo, e non si può pensare a una sua inapplicazione».«Voglio credere», ha concluso, «che un nuovo decreto, emanato prima della scadenza del 31 ottobre, disporrà la chiusura definitiva agli “Adr”». Frau non ci sta a rimanere «gabbato» dopo aver battagliato, assieme al segretario della Comunità, Pier Lucio Ceresa, per ottenere poco più di un mese fa lo stop ai tir con carico tossico – nocivo.Ancora meno lo accettano i sindaci di Brenzone e Torri, rispettivamente Giacomo Simonelli e Giorgio Passionelli. Il primo dei due, il 20 marzo, ne ha parlato direttamente e pubblicamente al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. In sala, a Garda, erano presenti anche il commissario di Governo di Trento e il vicario della Prefettura di Verona ma nessuno dei due ha fiatato.«Lo stop dev’essere definitivo, 24 ore al giorno tutto l’anno», ha tuonato ora il primo cittadino di Brenzone, «È ora di finirla con questa storia. Nel mio comune vengono attraversati 5 centri abitati: il pericolo per i cittadini è dietro l’angolo. Gli interessi economici di tre o quattro imprese del Basso Sarca non si possono anteporre e prevalere sulla salute di svariate migliaia di persone della riviera veronese, tra cui i residenti di Brenzone. Le Prefetture pongano subito rimedio alla “assenza” dello stop agli “Adr” ma, dal 1 novembre 2009, il blocco sia totale e perpetuo: faremo di tutto per averlo».Sulla stessa lunghezza d’onda Passionelli, sindaco di Torri. «O si chiude, visti i pericoli per la salute e ambientali e il danno continuo che il passaggio dei tir arreca alla infrastruttura, o provvederemo noi sindaci a metterci d’accordo». E annuncia, stanco di essere «inascoltato», annuncia: «O entro l’estate arriverà il provvedimento di stop non solo agli “Adr” ma a tutti i tir, o noi sindaci faremo fronte comune con ordinanze uguali da parte di ogni amministrazione. La buona politica e il buon senso suggerirebbero di evitare di arrivare a questi atti estremi ma, in mancanza di riscontri immediati, arriveremo anche a questo, accordandoci con Veneto Strade, proprietaria della Gardesana».

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