venerdì, Aprile 26, 2024
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L’accesso alla pieve intitolata a Fermo e Rustico è chiuso e i restauri al romitorio sono tutt’ora bloccati. I proprietari: «Non vogliamo tornare in tribunale per fermare i lavori»

Strada per la chiesa, si tratta

Chiesa dei Santi Fermo e Rustico, ennesimo atto. Il proprietario di una parte di strada privata che dalla provinciale conduce alla chiesa e al vicino romitorio in corso di restauro (e al villaggio dei Santi) dichiara di voler giungere a un accordo con il Comune per concedere il passaggio. E lo fa dopo che lui stesso, e l’altro proprietario, hanno inviato tramite il loro legale una lettera al Comune, il 16 luglio scorso, in cui lamentano i disagi provocati dall’impresa edile che sta svolgendo i restauri e chiedono che non passino nella loro proprietà persone non autorizzate. Restauri condotti dall’associazione culturale Francesco Fontana, che dal 1994 ha una concessione ventennale per il recupero della chiesa, inaugurata lo scorso 28 aprile, a lavori ultimati. «Vogliamo giungere a un accordo con il Comune e anche con l’associazione e concedere il passaggio, a patto però che siano rispettate certe regole. Abbiamo sempre fatto così, in passato, anche se il Comune ha scelto di andare per vie legali, contrariamente a noi, e ha citato in tribunale me e gli altri proprietari». A dirlo è appunto uno dei proprietari, Giorgio Nalin, che nega di aver rifiutato di voler giungere a un accordo negoziale con l’amministrazione, come scritto nell’atto di citazione dei legali del Comune di Lazise, da cui, dopo il processo, è scaturita la sentenza del 2 aprile scorso. In base a questa, si costituisce una servitù di passaggio e il Comune paga 22mila euro ai proprietari. I quali hanno impugnato la sentenza, anche se dicono anche di voler arrivare a un accordo con il Comune. «Non è vero che ci siamo opposti al passaggio sulla strada», dice Nalin, «tant’è che dal marzo 1998 eravamo giunti a una convenzione della durata di 15 mesi con il Comune per far transitare i mezzi dell’impresa che doveva compiere i lavori. Convenzione che poi è stata prorogata di un anno. Noi saremmo giunti a un altro accordo, ma il Comune ha voluto citare in tribunale me e l’altro proprietario ed è arrivato alla sentenza che, peraltro, il nostro legale non ha ancora visto. Aggiungo che i rumori e i sollevamenti di polvere provocati dai camion dell’impresa questa volta sono stati ben maggiori degli anni scorsi». Nella lettera inviata al Comune i proprietari della strada chiedono anche che venga ripristinata la recinzione condominiale tra il cancello della proprietà di Nalin e il cancello del condominio, che sarebbe stata manomessa per creare un varco d’entrata alla proprietà comunale. Ma che cosa chiedono, inoltre, i proprietari? «Nella sentenza, che fra l’altro non abbiamo in mano», dice Nalin, «non viene specificato quali sono i doveri dell’amministrazione nei nostri confronti per quanto riguarda la gestione della strada. Ci riferiamo alle regole per il passaggio dei pedoni e delle autovetture, ai divieti di sosta lungo la strada, al divieto ai visitatori di sostare nella zona del villaggio, alla pulizia del luogo e alle spese di illuminazione della strada, che sinora sono state a carico nostro. Chiediamo inoltre che il Comune faccia collocare a sue spese un cancello all’inizio della strada, vicino al passo pedonale e carraio, proprio per evitare di dover ricorrere tutti i giorni agli organi di polizia per sanzionare la mancata osservanza di quelle regole». In ogni caso, i due proprietari hanno deciso di impugnare in appello la sentenza del 2 aprile scorso, che stabilisce la servitù di passaggio e l’indennità nei loro confronti. «Avevamo chiesto all’associazione Fontana che si mettesse nero su bianco un verbale di assenso per la ripresa dei lavori al romitorio, ma non è stato fatto», conclude Nalin. «Noi a questo punto vorremmo incontrare il sindaco di Lazise per vedere di arrivare a un accordo».

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